(ASI) Rischia di salire la tensione in Medioriente. Teheran ha comunicato che ha messo in servizio nuove centrifughe modernizzate, per arricchire più rapidamente l'uranio, il cui uso è vietato dall'accordo sul nucleare del 2015.
Il presidente Hassan Rouhani ha ufficialmente inaugurato una linea di 164 di esse IR-6 e un'altra delle 30 IR-5, installate nel complesso atomico di Natanz, con una cerimonia in videoconferenza trasmessa dalla televisione di Stato. “Ci possono fornire una quantità di prodotto dieci volte maggiore rispetto alla precedente", ha detto il leader della Repubblica Islamica, citato dall’ agenzia di stampa Mehr.
Tutto ciò arriva in un momento delicato, in quanto sono in corso trattative tra la comunità internazionale e il governo dei Pasdaran in merito allo sviluppo dell’ energia non convenzionale da parte dell’ Iran. Gli Usa hanno presentato alla nazione degli Ayatollah "idee molto serie" per rilanciare l’ intesa, in questi giorni, nel corso delle trattative a Vienna e "hanno mostrato una reale intenzione di ritornare al rispetto" del documento se la controparte tornerà sui suoi passi. Lo ha rivelato un responsabile americano.
La Casa Bianca ha rivelato di essere "pronta" a ritirare alcune delle sanzioni imposte quando sarà rispettata la reciprocità di concretizzare, da parte dell’ acerrimo nemico di Israele, i contenuti sottoscritti sei anni fa. E' quanto ha dichiarato un alto funzionario del dipartimento di Stato guidato da Antony Blinken.
Non abbiamo avuto, con i colleghi d’ Oltreoceano, "colloqui diretti o indiretti. Loro "devono dimostrare a tutti, non solo sulla carta, che vogliono invertire la rotta rispetto all'era Trump, che desiderano attuare integralmente e fedelmente il Jcpoa" e revocare "tutte le sanzioni illegali" in vigore nei nostri confronti. Lo ha evidenziato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Saeed Khatibzadeh, in una lunga intervista a Christiane Amanpour per la Cnn. Ci sono stati – ha aggiunto - "passi positivi da parte del gruppo 4+1" (Cina, Francia, Regno Unito e Russia più la Germania) e il dialogo ha dimostrato che “sono possibili progressi", mentre il lavoro si concentra sulla definizione di una "lista di sanzioni che gli Stati Uniti dovrebbero effettivamente rimuovere".
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia