(ASI) Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto che si rispetti il cessate il fuoco nel Donbass. Lo ha fatto dopo l'incontro, che ha avuto oggi a Istanbul, con il suo omologo ucraino Volodimir Zelenski.
Il numero uno di Ankara ha domandato la fine delle tensioni nella zona e ribadito il suo appoggio, a Kiev, nel conflitto contro la Russia. Crediamo che la crisi esistente debba essere risolta “attraverso i canali diplomatici in conformità con le leggi internazionali. Speriamo che le tensioni finiscano presto e che il cessate il fuoco sia rispettato", ha sostenuto il numero uno della nazione della Mezzaluna, durante una conferenza stampa congiunta col collega.
"Auspichiamo che il problema venga superato attraverso il processo di Minsk. Daremo il nostro pieno sostegno", ha ribadito il Sultano, riferendosi al fragile accordo di pace firmato nel 2015. Entrambi i leader hanno concordato una maggiore cooperazione in materia di difesa, senza l'intenzione di "andare contro i paesi terzi", alludendo probabilmente al Cremlino.
I colloqui hanno riguardato non solo la situazione in Crimea, ma pure le difficoltà legate all’ applicazione dei diritti umani. Erdogan ha ribadito il suo sostegno ai tatari presenti nella penisola. L’ interlocutore ha accusato i separatisti, sostenuti da Vladimir Putin, di aumentare le provocazioni nell’ area di crisi, dove almeno 25 soldati ucraini sono stati uccisi dall'inizio dell'anno nella piu' grande escalation dalla metà del 2020. Gli Stati Uniti hanno informato intanto ieri la Turchia, che controlla lo stretto del Bosforo cioè il principale accesso al Mar Nero, che invieranno due navi da guerra nella zona attorno al 15 aprile in una dimostrazione di sostegno a Kiev. I mezzi del Pentagono dovrebbero rimanere nell’ area fino al 4 maggio. La mossa non è piaciuta al Cremlino che avrebbe spedito persino, secondo quanto si è appreso da fonti locali, missili balistici al confine con l’ Ucraina in grado di trasportare anche testate nucleari.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia