(ASI) La Cina dovrebbe usare la sua "enorme influenza" per spingere la Corea del Nord a lasciare immediatamente i propri programmi nucleari. Essi sono infatti elementi pericolosi per tutto il mondo e violano numerose risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite varate negli anni. Tutto ciò è avvenuto tramite test, con lanci di missili balistici ed esplosioni sotterranee di ordigni non convenzionali talvolta pericolosa per gli stessi siti, vietati dall’ Onu.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha fatto sapere che Pyongyang ha detto che ignorerà un'offerta, sottoposta dagli Usa da qualche settimana, sul riavvio dei negoziati per la sua politica ostile. L’ esponente della diplomazia d’ Oltreoceano ha spiegato così che Pechino ha, tanto più nella circostanza in questione, “un interesse, un chiaro interesse personale nell'aiutare a perseguire la denuclearizzazione perché è fonte di instabilità", di pericolo e "una minaccia per noi e i nostri partner". Il ministro degli Esteri americano ha avuto colloqui sul tema, a Seul, insieme al capo Pentagono Lloyd Austin con le controparti sudcoreane. L’ auspicato intervento del gigante asiatico è reso più difficile però dai contrasti, sempre più intensi, che ha con l’ amministrazione della Casa Bianca guidata dal neo eletto Joe Biden. Quest’ ultimo ha utilizzato espressioni verbali, sin da quando si è insediato a Washington lo scorso 20 gennaio, ostili anche se oggi sono iniziati colloqui formali e informali tra le parti. La speranza è che essi producano buoni frutti al fine di appianare le grandi divergenze attuali e disinnescare le altre crisi che stanno avvolgendo il continente. La strada è, al momento, in salita. Nulla tuttavia è escludibile a priori. Bisognerà vedere comunque, nelle prossime settimane, gli effetti di tale apertura tra le due superpotenze.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia