(ASI) Speranze, tentativi di pace e incertezze si mescolano tra loro. Proseguono gli sforzi delle diplomazie per evitare un conflitto dalle conseguenze imprevedibili, per la regione e il mondo intero, cercando di porre sul tavolo soluzioni, alle numerose problematiche, che vadano bene per tutti gli attori coinvolti.
Le trattative tra l’Aiea e l’Iran hanno evitato, almeno per il momento, l’irreparabile. Le ispezioni, dell’ ente delle Nazioni Unite, continueranno anche se con alcune restrizioni in vigore da oggi. Lo ha affermato il rappresentante permanente della Repubblica Islamica, presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Kazem Gharib Abadi.
La novità consiste nell’ attuazione della sospensione, decisa dal governo di Teheran in base a quanto varato dal Parlamento che ha sede nella città, del protocollo aggiuntivo all’ accordo sul nucleare stipulato nel 2015. Il documento consentiva agli ispettori, dell’ Organizzazione internazionale per l’energia atomica, di effettuare visite, anche a sorpresa, presso le installazioni non dichiarate nelle quali c’era il sospetto che fosse arricchito l’uranio. Tale passaggio è considerato decisamente pericoloso, in quanto esso è necessario per la produzione della temuta bomba non convenzionale. I funzionari possono continuare ad accedere ora solo alle strutture rese note e dunque conosciute. La nazione dei Pasdaran ha affermato di essere pronta a tornare alla situazione originaria. Ha domandato però a Washington di cancellare, entro tre mesi, le sanzioni varate nel 2018, da Donald Trump, contro il governo degli Ayatollah. Bisognerà vedere la reazione della nuova amministrazione guidata da Joe Biden, che non ha escluso l’ipotesi di rientrare all’ interno dell’ accordo sul nucleare stipulato con la controparte mediorientale. Israele non ha visto di buon occhio tali aperture, evidenziando che la sua posizione è rimasta invariata.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia