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(ASI) Non sembra esserci pace in Siria. L'aeronautica militare israeliana ha condotto, nelle ultime ore, nuovi e intensi bombardamenti contro diversi obiettivi. E’ stata colpita e distrutta anche, tra essi, una batteria missilistica. Un soldato di Damasco, che era attorno a quest’ ultima, è stato ucciso e altri tre, presenti anche loro in quel sito, sono rimasti feriti a causa della potente deflagrazione che ha disturbato il sonno, per l’ennesima notte, della popolazione residente nell’ area.
L’ agenzia di stampa Sana ha precisato che il nemico sionista ha iniziato l’aggressione attorno all’1:30 nella regione di Nabi Habeel. La località è situata vicino al confine libanese e a ovest della capitale della nazione di Bashar al – Assad. La fonte ha sottolineato che l’offensiva dei jet, con la Stella di David, è stata respinta grazie ai sistemi di difesa presenti in loco e ha raso al suolo un deposito di armi di Hezbollah, organizzazione considerata da Gerusalemme come una minaccia nei confronti della propria sicurezza. Lo Stato ebraico non ha commentato, come sempre in casi simili, l’offensiva. Sono sempre più frequenti comunque interventi militari simili, definiti tecnicamente “chirurgici”, per la rapidità con cui avvengono e lo scarso impiego di risorse. I militari di Benjamin Netanyahu non si sono fermati però neanche a Natale. La parte centrale del paese è stata scossa infatti, tra il 24 e il 25 dicembre dell’ anno che si sta per concludere, da fortissime deflagrazioni provocate dagli ordigni di Tel Aviv caduti sul territorio avversario. La situazione è stata discussa recentemente il presidente russo, alleato siriano, Vladimir Putin e il premier Benjamin Netanyahu. I due leader hanno valutato la situazione nella regione e i sempre più difficili rapporti con l’Iran.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia