(ASI) Continuano in Brasile le proteste di piazza contro le politiche del presidente Jair Bolsonaro e la sua minaccia di ritirare, seguendo l’esempio statunitense, il paese dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), poiché “funzionante sulla base di ideologie”.
La manifestazione principale si è svolta a Brasilia dove centinaia di manifestanti hanno intonato slogan in favore della democrazia, contro il razzismo e le politiche del primo mandatario; tra gli striscioni più gettonati “Tutti per la democrazia”, “Contro il razzismo e il fascismo” e “Il terrorismo è la politica di sterminio del governo”, mentre uno degli slogan più urlato è stato: “Torna indietro fascista, torna indietro, il potere popolare è sulla strada”.
Tra le proteste che hanno avuto luogo nella capitale, spicca quello che si è svolto sulla spianata dei ministeri, con marce a piedi, bandiere e stendardi che criticavano la gestione dell’Esecutivo prima dell'avanzamento della pandemia. Inoltre, un gruppo di donne del Movimento dei senzatetto (Mtst) ha organizzato una marcia per denunciare le violenze ai loro danni.
“Siamo qui per aggiungere le nostre voci che gridano, insistentemente, contro il fascismo, il genocidio dei poveri e dei neri delle periferie e anche contro la violenza di Bolsonaro contro le donne” ha sottolineato Cláudia Rosane Garcez, coordinatrice dell'Mtst a Sao Paolo.
Sempre a Rio, un piccolo gruppo di manifestanti ha fatto una passeggiata lungo la spiaggia di Copacabana, nella zona meridionale della città, con uno striscione contro l’amministrazione e un altro che ricordava la consigliera Marielle Franco, assassinata a marzo 2018.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia