(ASI) Alla luce delle ripetute dichiarazioni formulate dal nuovo governo di coalizione israeliano in merito al proposito di annettersi terra dello Stato palestinese in Cisgiordania a partire dal 1 luglio, e in considerazione del fatto che tali intenzioni sono apertamente spalleggiate dall’Amministrazione statunitense che, di fatto, con il cosiddetto Affare del Secolo e lo spostamento della propria ambasciata a Gerusalemme ha spianato la strada alle forze occupanti, la leadership palestinese ha deciso di interrompere qualsiasi accordo sottoscritto tanto con Israele quanto con gli Stati Uniti, sentendosi libera da qualunque impegno preso nei confronti di entrambi.
Lo ha annunciato ieri il Presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen), nel corso di una riunione d’emergenza convocata a Ramallah. Il Ministro degli Esteri e degli Espatriati, Riad Malki, ha oggi spiegato che, dopo essere stato in contatto con i leader arabi e del resto del mondo per illustrare i motivi di questo importante passo e mobilitare una posizione internazionale forte contro i piani di annessione israeliani, il Presidente è in procinto di informare sui dettagli e le conseguenze di questo cambiamento il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres. Il Ministro ha anche sottolineato che d’ora in avanti la Palestina promuoverà con rinnovato vigore la propria adesione a convenzioni e organizzazioni internazionali: un’adesione che diventa ancor più necessaria dopo il tradimento degli Stati Uniti.
L’Ambasciata di Palestina in Italia saluta con favore il netto rifiuto espresso oggi dalla Germania e dallo Stato Vaticano verso un progetto che mira ad estendere la sovranità israeliana alla Valle del Giordano e agli insediamenti illegali in Cisgiordania, chiedendo al governo italiano di fare altrettanto.
L’Ambasciata di Palestina in Italia