Crisi Usa – Iran: Medioriente a rischio. Aggiornamenti in diretta. Maratona ASI

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(ASI) Il Parlamento iracheno ha votato una mozione che chiede a tutte le forze straniere di abbandonare subito l’Iraq.

L’Iran e i suoi alleati regionali si preparano alla rappresaglia nei confronti delle truppe americane presenti nella regione. Donald Trump non arretra e annuncia che risponderà, in caso di nuovi attacchi di Teheran, prendendo di mira 52 obiettivi della nazione dei Pasdaran.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

 

Aggiornamenti in tempo reale

 

Ore 23:50 +++ Fine aggiornamento in tempo reale +++

L’aggiornamento in tempo reale termina qui ma riprenderà, in caso di novità particolari, nelle prossime ore (anche durante la notte). Grazie a tutti per l’attenzione e buonanotte.

 

Ore 23:06 Segretario Stato Usa: “Rimarremo in Iraq”

Il ministro degli Esteri americano, Mike Pompeo, ha dichiarato che le truppe americane rimarranno in Iraq e che “siamo pronti a colpire i decisori iraniani”. Il Pentagono aveva già espresso, nelle scorse ore, il proprio “dispiacere” per la decisione del parlamento di Baghdad di espellere le truppe straniere dal paese, ribadendo che la lotta contro l’Isis deve proseguire poiché è nell’interesse degli americani e degli iracheni.

 

Ore 23:05 +++ Pomepo: “Usa non lasceranno l’Iraq” +++

 

Ore 23:04 Milizie pro Iran: “Neanche ritiro Usa eviterà ritorsione”

“Neanche un eventuale ritiro dei soldati americani, dall’Iraq, salverà gli Stati Uniti dalla ritorsione”. Lo afferma il leader delle milizie, sostenute dall’Iran, Qais al – Khazali.

 

Ore 22.50 Soleimani arriva a Teheran

Il feretro di Qassam Soleimani è giunto, in aereo, a Teheran. Lo riportano fonti locali. Sono previste per domani processioni pubbliche, nella capitale e a Qom, in onore del generale iraniano che sarà sepolto poi Kerman.

 

Ore 22:45 Trump in volo verso la Casa Bianca

Il presidente americano, Donald Trump, sta rientrando alla Casa Bianca dalla sua residenza a Palm Beach, in Florida, dove ha trascorso le vacanze natalizie. Lo riferiscono fonti di Washington, precisando che il tycoon viene costantemente aggiornato sulla situazione in Medioriente.

 

Ore 22:40 Trump: “Notifica Congresso tramite Twitter”

“Questi media post serviranno come notifica, al Congresso degli Stati Uniti, che se l’Iran colpisce” qualche nostra persona, o bersaglio, contrattaccheremo rapidamente “e forse in modo sproporzionato. Questo avviso non è richiesto, ma è comunque dato”. Lo scrive il capo della Casa Bianca, Donald Trump, su Twitter.

 

Ore 22:33 Baghdad: persone ferite dipendenti del Pentagono

Le persone ferite all’interno dell’appartamento, situato di fronte all’ambasciata Usa a Baghdad, in seguito al lancio di razzi avvenuto in serata sarebbero dipendenti del Pentagono. Lo riferiscono fonti locali.

 

Ore 22:30 Forze Iran in allerta

Le forze missilistiche iraniane sono in stato di massima allerta in tutto il paese. Lo riferisce un funzionario americano, non precisando se i vettori si trovano in funzione offensiva o difensiva, ma specificando che Washington sta monitorando la situazione da vicino. Aerei da guerra ed elicotteri militari del Pentagono stanno volando intanto, dal momento successivo al lancio di razzi di questa sera verso l’ambasciata Usa nella Zona Verde, su Baghdad e diverse altre città del paese, nonostante l’approvazione della risoluzione del Parlamento che espelle i militari stranieri.

 

Ore 22.24 Trump: “Usa colpiranno in modo sproporzionato”

“Gli Stati Uniti colpiranno in modo sproporzionato, se verranno attaccati. Lo scrive su Twitter il presidente americano, Donald Trump, in riferimento ad un’ipotetica rappresaglia dell’Iran contro le forze del Pentagono nel Golfo.

 

Ore 21:05 Baghdad, sparati 6 missili contro Zona Verde

Sono sei i missili lanciati, questa sera, contro la Zona Verde dove è presente l’ambasciata americana a Baghdad. Uno dei vettori ha colpito un appartamento, situato al lato opposto della struttura diplomatica di Washington, causando danni e vittime. Lo riporta Sky News Arabia.

 

 

Ore 20:53 Baghdad, vittime dopo lancio razzi?

I razzi, lanciati questa sera nei pressi dell’ambasciata americana a Baghdad, avrebbero provocato vittime nel condominio di fronte alla struttura diplomatica di Washington. Lo riportano fonti locali.

 

Ore 20:50 Baghdad: esplosioni vicino ad ambasciata Usa

Almeno 4 esplosioni sono state udite nei pressi dell’ambasciata americana a Baghdad. Lo riferiscono testimoni sul posto.

 

Ore 20:49 +++ Razzi vicino ad ambasciata Usa a Baghdad +++

 

Ore 20:45 Iraq convoca ambasciatore Usa

Il governo ha convocato oggi l’ambasciatore americano a Baghdad per protestare contro la violazione, della sovranità territoriale, avvenuta in occasione del raid aereo del Pentagono contro il generale iraniano Qassam Soleimani. Il capo dell’esecutivo del paese al di là dell’Eufrate, Adil Abdul Mahdi, ha riferito di essere stato informato da Washington, in merito all’intenzione di effettuare il raid aereo, solo pochi minuti prima dell’azione bellica della Casa Bianca che ha ucciso l’importante esponente della nazione degli Ayatollah. Il premier iracheno ha sottolineato così, davanti all’Assemblea legislativa, di aver comunicato alla controparte la propria contrarietà. Ha invitato pertanto i deputati ad approvare la risoluzione che chiede di mandare via tutte le truppe straniere. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza e non è rivolto esclusivamente ai soldatid’oltreoceano, ma anche agli italiani e a quelli di altre nazionalità.

 

Ore 20:19 Difesa: “Soleimani non ucciso da drone Sigonella”

"In merito alle notizie apparse su alcuni organi di informazione relative all'ipotesi di partenza di droni dalla base aerea di Sigonella per l'operazione che ha portato all'uccisione del generale iraniano Soleimani, la Difesa smentisce categoricamente anche alla luce delle ottime relazioni e contatti con la controparte militare americana presente sul territorio italiano". Lo riferisce, in una nota, il ministero della Difesa italiano.

 

Ore 20:10 Kuwait nega uso basi militari per attaccare vicini

Il Kuwait ha comunicato che non consentirà l’uso di basi militari per attaccare i paesi vicini. Lo annuncia il ministero della Difesa del paese.

 

Ore 19:18 Iran: “Al via arricchimento uranio”

L’arricchimento dell’uranio avverrà, da parte di Teheran, “senza restrizioni in base alle sue esigenze tecniche”. Lo riporta l’emittente Al Arabiya. La notizia viene confermata anche dalla tv ufficiale della nazione dei Pasdaran. Viene annullato, così definitivamente, l'accordo internazionale sul nucleare stipulato, nel 2015, tra alcune grandi potenze mondiali e il paese degli Ayatollah.

 

+++ Ore 19:16 Media, Iran: “Arricchimento uranio senza limiti” ++++++

 

Ore 19:13 +++ Iran: “Colpiremo siti militari” +++

“La risposta dell’Iran sarà sicuramente militare e contro siti militari”. Lo annuncia Hussein Dehgan, uno stretto collaboratore dell’Ayatollah iraniano Alì Khamenei, in un’intervista alla tv Usa Cnn.

 

Ore 19:07 Crisi Medioriente: si riunisce la Nato

La Nato si riunirà d’urgenza, domani alle 15 a Bruxelles, per consultazioni in seguito a quanto sta accadendo in Medioriente. Lo ha annunciato l’Alleanza Atlantica, specificancdo cge il vertice, a cui parteciperanno i 29 ambasciatori dei paesi membri, è stato convocato dal segretario generale Jens Stoltenberg.

 

Ore 18:49 Media Germania: “Iran pronto a pagare 80 mln di dollari a chi ucciderà Trump”

L’Iran è pronto a pagare 80 milioni di dollari a chi ucciderà il presidente americano Donald Trump. Lo scrive il quotidiano tedesco Blid sul suo sito internet, citando la tv di stato della nazione dei Pasdaran.

 

Ore 17:48 Usa: “Nostre Forze speciali in Medioriente”

“Abbiamo schierato le nostre Forze speciali in Medioriente per rinforzare le nostre risorse e truppe”. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione Trump. La Casa Bianca ritiene altamente probabile una rappresaglia iraniana in seguito all’uccisione, ordinata da Donald Trump, del generale di Teheran Qassem Soleimani.

 

Ore 17:45 Iran: “Possibile attacco su Haifa”

“La risposta iraniana potrebbe includere anche Israele e in particolare la città di Haifa”. Lo riferiscono fonti militari di Teheran, minacciando di attaccare così non solo le truppe americane in Medioriente, ma anche il territorio israeliano.

 

 

++++ Ore 17:41 Iran: “Rappresaglia includerà attacco ad Israele” ++++

 

Ore 17:36 Parlamento iraniano: “Attuare rappresaglia contro gli Usa”

Il Parlamento di Teheran ha chiesto al governo di attuare una rappresaglia per le azioni degli Stati Uniti, scandendo slogan come "Abbasso gli Usa", "Abbasso Israele", "Il martirio è il nostro onore".  "Mr. Trump! Ascolta, questa è la voce della nazione iraniana", ha affermato lo speaker dell'organo legislativo, Ali Larijani, al termine della seduta di questa mattina.

 

Ore 17:34 Iraq denuncia Usa all’Onu

L’Iraq ha denunciato gli Stati Uniti, davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, per il raid aereo compiuto dal Pentagono in cui è rimasto ucciso il generale Qassem Soleimani. Lo riferiscono i media.

 

Ore 17:30 +++ Possibile inizio attacco dalle 19 (ora italiana) +++

L’attacco dell’Iran e dei suoi alleati potrebbe iniziare, in Iraq, dalle 19 (ora italiana) in poi. Hezbollah ha chiesto ieri alle autorità di Baghdad di tenersi lontane, almeno un chilometro, dalle basi Usa presenti nel paese a partire da quel momento. Il termine scade dunque tra un’ora e mezza.

 

Ore 17:29 Parlamento iracheno: “Via tutte le truppe straniere”

Le truppe straniere devono abbandonare l’Iraq. Lo ha stabilito la mozione approvata oggi dal governo di Baghdad. La Nato ha sospeso, intanto, le operazioni militari nel paese contro il sedicente Stato Islamico.

 

Ore 17:27 Soleimani, Gran Bretagna: “La pensiamo come gli Usa”

Anche noi concordiamo con la posizione americana in merito al generale Qassem Soleimani. Lo dichiara il ministro degli Esteri britannico Domic Raab. “Era una minaccia per la regione. Capiamo la posizione nella quale si sono trovati gli Stati Uniti. Hanno il diritto di difendersi”, ha aggiunto, specificando di aver parlato con i suoi omologhi di Francia, Germania e il presidente iracheno.

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