(ASI) La linea rossa, delineata da Donald Trump, è stata oltrepassata. Sale bruscamente così la tensione, in tutto il Medioriente, per una possibile guerra che potrebbe coinvolgere direttamente gli Stati Uniti e l’Iran
. L’azione compiuta, venerdì scorso da Hezbollah a Kirkkuk non è rimasta impunita, in quanto ha provocato morti e feriti tra i soldati americani. Il raid aereo di Washington, in risposta a quanto accaduto tre giorni fa, è infatti scattato ieri in Iraq contro la milizia filo - Teheran. Alcuni jet della Casa Bianca hanno colpito 5 postazioni del gruppo sciita, provocando il decesso di 25 suoi componenti, di cui 3 iraniani e il ferimento di cinquanta. La realtà sostenuta dalla Repubblica Islamica ha minacciato di attuare altre e dure azioni offensive, contro le basi Usa, nel paese al di là del fiume Eufrate. L’ambasciata americana a Baghdad è in stato di massima allerta e l’esercito, del governo della capitale, ha reagito duramente denunciando il mancato rispetto della propria sovranità territoriale da parte del Pentagono. Ha rincarato così la dose, parlando esplicitamente di un profondo tradimento dal numero uno della nazione a stelle e strisce, invitandolo alla cessazione immediata di ogni attività bellica nell’area. Il tycoon si trova intanto nella sua residenza a Mar a Lago, in Florida, dove ha interrotto le vacanze natalizie per riunire d’emergenza il proprio consiglio di sicurezza nazionale. Il vertice, che si è svolto nelle ultime ore, ha consentito al Comandante in capo di essere aggiornato sull’accaduto. L’incontro è terminato con una conferenza stampa di Mike Pompeo e di Mark Esper. Il numero uno della diplomazia d’oltreoceano ha reso noto che l’azione è stata necessaria a causa di “minacce alla vita del nostro personale”. “Siamo pronti ad attuare, se necessario, nuove azioni”, ha aggiunto il collega e responsabile del dipartimento alla Difesa, mettendo in evidenza il proprio impegno a tutelare anche gli alleati regionali. Notizie poco rassicuranti giungono, nel frattempo, dal territorio dei Pasdaran. L’agenzia di stampa ufficiale iraniana ha divulgato la notizia secondo cui le Guardie Rivoluzionarie hanno sequestrato una petroliera per un presunto contrabbando di carburante.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia



