(ASI) Il Senato argentino, seguendo quanto già fatto dalla Camera, ha approvato la nuova legge di emergenza comprendere un pacchetto di misure economiche e nuovi poteri speciali per il presidente Alberto Fernandez, chiamato ad affrontare la crisi socio-economica che sta attraversando il Paese a causa delle politiche neoliberiste di Mauricio Macri.
La legge, nata da un’iniziativa del governo, concede al Capo dello Stato pieni poteri per rinegoziare il debito pubblico, aggiornare con decreto i pensionamenti, aumentare le ritenute alle esportazioni agricole e disegnare un nuovo diagramma dei tassi per i servizi pubblici.
Tra le misure previste da questo pacchetto la possibilità per l’amministrazione peronista di implementare un nuovo acquisto di dollari.
La misura, già approvata dalla camera bassa, è stata approvata dal Senato con 41 voti a favore e 23 contrari più un astenuto.
Come anticipato sopra la legge sospende anche la “mobilità della pensione” in vigore dal marzo 2018, una misura che ha favorito la crescita dell’inflazione.
Le tariffe dei servizi pubblici, aumentate in modo esponenziale dal governo Macri, sono ora congelate per 180 giorni.
Previsto un aumento delle aliquote fiscali sui beni personali e i beni degli argentini detenuti all’estero; istituito un piano di regolarizzazione del debito fiscale che prevede fino a 120 rate in favore delle piccole e medie imprese che si vedono condonati gli interessi.
L'Argentina, tra il 1989 e il 2002, ha approvato tre diverse leggi di emergenza, l’ultima delle quali estesa per una durata di ben 16 anni. Secondo gli esperti questa è la più grande nella storia del paese indiolatino che renderà però difficile la negoziazione con il Fondo monetario europeo.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia