(ASI) Lo scorso 9 settembre la Repubblica Popolare Democratica di Corea ha celebrato il 63° anniversario dalla sua fondazione. Era il 9 settembre del 1948, quando il Presidente Eterno Kim Il Sung assumeva il comando del primo consiglio dei Ministri del Paese, dopo il ritiro delle truppe sovietiche.
Nella nota ufficiale diramata dalla KCNA (Korean Central News Agency) e diffusa dalla Korean Friendship Association Italia, viene spiegato come "sotto la guida di Kim Il Sung, la Repubblica Popolare Democratica di Corea ha rafforzato il potere di difesa e ha costantemente portato avanti la costruzione di una nazione potente nel rigoroso periodo della rivoluzione - la costruzione di una nuova società, la Guerra di Liberazione della Patria, la ricostruzione del dopoguerra, la rivoluzione socialista e l’edificazione socialista".Da allora, la tensione sul confine tra le due Coree fu sempre elevata, tanto che appena due anni dopo scoppiò la guerra, con l'intervento statunitense a sostegno del governo del Sud di Seoul. Dopo tre anni di ostilità, il nuovo confine venne ristabilito all'altezza del 38° parallelo, ma l'apparente distensione che gli Stati Uniti furono costretti ad accettare dinnanzi alla strenue resistenza dell'esercito del Nord, sostenuto da Unione Sovietica e Repubblica Popolare Cinese, segnò l'ingresso "in una nuova fase di costruzione della nostra potente nazione", ma rappresentò anche un punto di equilibrio spesso precario.
Proprio l'anno scorso, il grado della contrapposizione tornò a salire: dopo le accuse contro Pyongyang per lo sviluppo di un nuovo programma nucleare presso la centrale di Yongbyon - per altro già nota a Washington - lo scontro all'altezza dell'isola militare sud-coreana di YeonPyeong, ha fatto pensare al peggio.
Il dialogo a sei tra le due Coree, gli Stati Uniti, il Giappone, la Russia e la Cina ha cercato negli ultimi anni di allentare la tensione sul Mar Giallo, ma spesso si è rivelato solamente un tentativo di imporre disposizioni unilaterali da parte di Tokyo, Washington e Seoul.
La Corea del Nord del Supremo Leader Kim Jong Il, da anni pronta al prudente rinnovamento interno, in virtù dell'apertura di una zona ad economia speciale destinata agli investimenti di compagnie tecnologiche russe e cinesi ed alla luce dello sviluppo autonomo o semi-autonomo di programmi informatici e missilistici di primo livello, rivendica ancora oggi la fondamentale importanza della dottrina del Songun - L'Esercito prima di tutto - e la ferma volontà di realizzare la riunificazione della patria, a lungo inseguita dal Generale Kim Il Sung, ribadendo come Pyongyang abbia "sviluppato tecnologie all'avanguardia nello sviluppo spaziale, nella fusione nucleare e nella progettazione e costruzione di macchine CNC".