(ASI) Il verdetto pronunciato 24 ore fa dall’Alta corte di Edimburgo, favorevole alla scelta del governo di Londra, è stato ribaltato oggi da quella della Scozia.
Essa ha giudicato "illegale" la decisione, appoggiata dalla regina Elisabetta in qualità di Capo dello Stato, del premier britannico Boris Johnson di sospendere forzatamente le attività di Westmister. L’obiettivo di ciò è quello di non consentire l’apertura della discussione sull’uscita del Regno Unito, dall’Unione Europea, senza un accordo con Bruxelles. La notizia è stata riferita dal sito internet della tv britannica Bbc. La sentenza odierna non ha effetti, però al momento, su quanto attuato da Downing Street a partire da ieri nei confronti del parlamento d’oltremanica. Il documento non ha fornito infatti l’indicazione di cancellare l’impossibilità della ripresa delle attività dei deputati, prima dell'udienza della Corte Suprema britannica che si terrà, su un ricorso parallelo, martedì prossimo. Lo stallo viene visto, dai partiti di opposizione e da circa un milione di persone scese in strada ad agosto, come un “golpe costituzionale” e una grave minaccia, mai vista da secoli, alla vita democratica del paese. Torna alla memoria la guerra civile sanguinosa, iniziata in loco nell’anno 1642 e terminata nel 1651, causata dalla concretizzazione della volontà di Carlo I di imbavagliare l’organo legislativo. Il sovrano era stato decapitato, al termine del conflitto, dai componenti di quest’ultimo.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia