(ASI) L’Iran è pronto rivedere la propria adesione al trattato sul nucleare firmato nel luglio 2015 con il gruppo dei 5+1 (Usa, Francia, Cina, Russia, Gran Bretagna e Germania). È stato lo stesso ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif a ribadire che l’atteggiamento di Teheran è legato a quello dell’Europa.
In base a quanto riferito da Zarif l’Iran potrebbe smarcarsi da alcune clausole già giovedì prossimo, il 5 settembre. Il rappresentante dalla Repubblica islamica ha ribadito che: “I colloqui con i partner europei sono ancora in corso e Teheran è nella fase finale delle decisioni su questa nuova riduzione. La possibilità che l’Iran ritorni completamente all’accordo nucleare rimane se l’Europa adotta misure adeguate”.
Lo scorso 8 maggio, il presidente dell’Iran, Hasán Rohaní, ha annunciato che il suo paese avrebbe smesso di conformarsi a due punti del Piano d'azione comune globale (Jcpoa): non avrebbe venduto per un periodo di 60 giorni di uranio arricchito o acqua pesante Il presidente ha anche avvertito che due mesi dopo, Teheran avrebbe continuato a rivedere il proprio impegno nel rispetto dell'accordo nucleare se i membri rimanenti non avessero adempiuto alla propria parte durante quel periodo.
Successivamente, il 7 luglio, funzionari iraniani hanno dichiarato che Teheran avrebbe iniziato ad arricchire l'uranio al di sopra del 3,6 percento, il livello stabilito dall'accordo nucleare. Inoltre, hanno assicurato che la riduzione dei loro impegni nell’ambito del patto del 2015 sarebbe continuata ogni 60 giorni.
Nel maggio 2018 l’amministrazione statunitense aveva abbandonato l’accordo dopo che il presidente Donald Trump ha accusato l'Iran di violare i termini dell'accordo nucleare a causa del presunto arricchimento di uranio da parte di Teheran.
Il Regno Unito, la Cina, la Francia, la Russia, la Germania e l'Iran hanno condannato la decisione di Washington e sono rimasti fedeli al patto nucleare del 2015, sebbene Teheran ritenga che i paesi europei che hanno firmato il patto non abbiano fatto abbastanza per salvarlo.
Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia