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Libia. Ecco chi sono le personalità e le organizzazioni influenti della ribellione




Ecco chi sono le personalità e le organizzazioni influenti della ribellione in Libia.

Tegno Tagne Honoré

(ASI) Il Consiglio Nazionale di Transizione (CNT) è stato creato il 27 febbraio scorso, dopo le prime manifestazioni accadute dieci giorni prima in Cirenaica. Il consiglio è composto di 31 membri che rappresentano diverse personalità provenienti da ogni estrazione sociale libica. Molti dei membri del consiglio sono sconosciuti al pubblico. I loro nomi sono nascosti per motivi di sicurezza. Solo i nomi di tredici dei 31 membri del consiglio sono noti. La sede provvisoria del CNT si trova a Bengasi, nel palazzo della giustizia. Il consiglio è un gruppo eterogeneo. Ci sono militanti dei diritti umani, tra cui molti esuli provenienti da Londra, poi ci sono monarchi come Senoussi che risiede a Ginevra in Svizzera, ci sono i fondamentalisti islamici del fronte nazionale per la salvezza della Libia (FNSL) e anche il gruppo islamico combattente in Libia (GCIL), fondato in Afghanistan dai Mujaheddin libici. Questo gruppo è affiliato ai terroristi di Al – Qaida. Un altro filone del Consiglio nazionale di transizione è composto da personalità provenienti dal regime di Muammar Gheddafi.

L’obbiettivo del consiglio è molto chiaro: dare alla Libia una costituzione democratica ed organizzare le elezioni libere una volta rovesciato il regime del colonnello. Tuttavia per mettere in atto questi obiettivi, il consiglio dovrebbe dimostrare di avere il controllo totale e la gestione del territorio libico, cosa molto difficile per ora. Oggi, il Consiglio nazionale di transizione è riconosciuto da 52 nazioni come rappresentante legittime del popolo libico.

Per condurre questa sanguinosa guerra civile libica, il Consiglio nazionale di transizione ha creato un comitato di crisi che agisce come braccio esecutivo del consiglio. Mustapha Abdel Jalil 58 anni è il Primo ministro ad interim di questa struttura. L’uomo è anche il Segretario del Consiglio nazionale di transizione. Mustapha è stato il ministro della Giustizia nel regime di Gheddafi prima di dimettersi il 21 febbraio scorso. Fu il primo membro del governo ad abbandonare il colonnello. Omar el – Hariri, 67 anni è il capo degli affari militari in questo comitato di crisi. È stato il compagno del Rais durante il colpo di stato contro il Re Idris nel 1969. Fino a qualche settima fa, il capo militare dei combattenti era Abdelfettah Younes 67 anni, ex ministro dell’Interno di Gheddafi. Younes è stato ucciso in situazioni ancora misteriose il 29 luglio a Bengasi. Una faida tra ribelli. Sempre in questo comitato, la gestione degli affari esteri è sotto la responsabilità di Ali Essaoui, ex ministro dell’economia del Rais. Prima di ricoprire questo incarico, Ali Essaoui era ambasciatore della Libia in India fino alle sue dimissioni il 21 febbraio scorso. Altro posto strategico è quello del petrolio. Il responsabile di questo dicastero è Ali Tarhouni. Otto mesi fa, era ancora professore di macroeconomia all’Università di Washington a Seattle negli Stati Uniti d’America. Ali Tarhouni lasciò la Libia nel 1973 senza mai rompere il contatto con l’opposizione.

Ecco le personalità e le organizzazioni influenti che combattono con i ribelli o gestiscono gli affari politici e militari del CNT. Molti di loro sono fondamentalisti islamici e collaborano tuttora con terroristi di Al – Qaida. Altri invece hanno collaborato per anni con il dittatore Muammar Gheddafi. Tutto questo preoccupa gli osservatori internazionali. Nessuna sa esattamente come potrebbe essere la natura politica della Libia del dopo Gheddafi. D’altra parte, se un domani il Rais venisse arrestato e portato davanti a un tribunale per essere processato per crimini e violazioni dei diritti umani, probabilmente molti esponenti politici della nuova Libia non potrebbero avere il sonno tranquillo.

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