(ASI) Gli Usa hanno ammesso di aver violato lo spazio aereo venezuelano, come già denunciato da Jorge Arreaza, il ministro degli Esteri di Caracas, che aveva anche ventilato la possibilità di rivolgersi all’Onu.
Washington ha confermato di essere entrata con i propri velivoli nello spazio aereo del paese indiolatino pur minimizzando il tutto definendoli “voli di sorveglianza” come detto dal Capo del comando meridionale l’ammiraglio Craig Faller.
Nonostante l’incidente diplomatico causato e la “minaccia” di Caracas di rivolgersi all’Onu per il rispetto del proprio spazio aereo Faller ha ribadito che le forze armate statunitensi “continueranno a volare e ad operare ovunque si applichino gli standard internazionali e ciò include il Venezuela, il Sud America e il mondo”.
Sabato scorso, il 27 luglio, il Ceofanb, il comando operativo strategico delle forze armate nazionali bolivariane (Ceofanb) ha denunciato l’ennesima violazione dello spazio aereo venezuelano da parte di aerei spia di origine statuniense.
Già il 19 luglio, il Companensive Aerospace Defence Command System (Codai) del Fanb aveva intercettato un aereo di intelligence, appartenente agli Stati Uniti, che sorvolava il territorio venezuelano.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia