(ASI) Siria e Venezuela legate, purtroppo, dalla paralisi dell’Onu a causa delle profonde divergenze tra le grandi potenze.
Russia e Cina hanno bloccato ieri infatti la bozza di risoluzione, presentata dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza di New York, che chiedeva elezioni libere nel paese sudamericano (posizione condivisa anche da una cinquantina di altri componenti della comunità internazionale). Mosca e Pechino hanno definito il documento un pretesto, di Washington e dei suoi alleati, per attuare un golpe contro il presidente Nicolas Maduro, eletto alle urne e appoggiato da Vladimir Putin e da Xi Jimping. Anche la Casa Bianca ha posto il veto, tuttavia, al testo proposto dal Cremlino all’organo decisionale delle Nazioni Unite. Il leader dell’opposizione venezuelana ha annunciato, intanto, che rientrerà a breve in patria, molto probabilmente domani o domenica, non nascondendo le sue preoccupazioni per la propria incolumità. E’ giunto dunque un monito immediato dall’amministrazione di Donald Trump, che è stata la prima a riconoscere il giovane politico poco dopo essersi autoproclamato capo di stato. “In caso di arresto di Jhuan Guaidò, interverremo militarmente”, ha fatto sapere uno stretto collaboratore del tycoon. Un generale del pentagono ha confermato poi la tragica prospettiva, svelando che l’iniziativa bellica potrebbe scattare entro le prossime due settimane. E’ giunto, nel frattempo, l’invito a evitarla dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakarova. L’auspicio dello zar, ad assumere posizioni meno aggressive, pare essere caduto nel vuoto. La prova è rappresentata dalla decisione odierna, del dipartimento al Tesoro Usa, di varare sanzioni nei confronti di sei esponenti delle autorità di Caracas che hanno incendiato, sabato scorso, gli aiuti umanitari inviati dal segretario di Stato Mike Pompeo. Il motivo del rifiuto, dei camion che contenevano cibo e medicinali indirizzati alla popolazione, era dovuto all’assenza delle autorizzazioni, da parte delle istituzioni competenti, ad entrare nel territorio in questione. Il consigliere per la sicurezza nazionale americana, John Bolton, ha ripetuto che è arrivato il momento per i venezuelani di cambiare il loro governo, che ha generato povertà per troppo tempo.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia