(ASI) Come era facilmente prevedibile vista la vittoria elettorale di Jair Bolsonaro, in Brasile sta per aprirsi una nuova era di privatizzazioni selvagge, anche se va precisato che quella relativa all’intera rete di infrastrutture aeroportuali brasiliane (Infraero) è stata ereditata dal governo precedente di Michel Temer.
Da qui al 2020 sono comunque 69 i progetti che, salvo ripensamenti dell’ultima ora, saranno privatizzati, a beneficio di grandi gruppi industriali locali ed internazionali.
Per quanto riguarda la rete ferroviaria è stato lo stesso Capo di Stato ad annunciare che l'asta dei dodici aeroporti, dieci terminali portuali, la ferrovia nord-sud e la rete di comunicazione integrata Aeronautica di comando, si terrà tra il 15 marzo e il 5 aprile di quest'anno.
Nei giorni scorsi il Ministero delle Infrastrutture carioca aveva annunciato la tempistica della gara d’asta.
Per quanto riguarda gli aeroporti da sottolineare come questi saranno tutti messi in vendita entro il primo trimestre dell’anno confermando il programma stilato dal PPI, Parcerias de Investimentos, il Programma per la partnership negli investimenti.
Dopo gli anni di Lula e Rousseff che avevano fatto del Brasile un gigante economico capace di primeggiare non solo nella regione ma anche a livello globale, ora il paese tornato nell’orbita politica di Washington sta tornando a politiche ultraliberiste che impoveriscono le casse statali e di conseguenza i progetti sociali a sostegno della popolazione.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia