(ASI) Il segretario di Stato americano ha annunciato, come previsto nel primo pomeriggio, il ritiro unilaterale dal trattato INF, stipulato con la Russia, inerente alle armi nucleari strategiche a medio raggio. Mike Pompeo ha giustificato tutto ciò col fatto che “Mosca non ha mostrato alcun serio impegno nel volerlo rispettare”.
Immediata la replica del viceministro degli Esteri del Cremlino, che non ha escluso la possibilità che Washington dislochi “48 missili da crociera in Europa”, ponendo così potenziali pericoli al territorio di Vladimir Putin. Sergej Ryabkov ha aggiunto inoltre che lo zar sta già prendendo misure adeguate per tutelare la nazione da tale minaccia, specificando che il pentagono potrebbe schierare immediatamente 24 vettori Tomahawk, con testate atomiche, nel vecchio continente. L’intesa, entrata in vigore nel 1987 e annullata oggi dalla Casa Bianca, era stata siglata tra l’allora presidente Ronald Reagan e il suo omologo sovietico, dell’epoca, Michail Gorbaciov e aveva consentito la cessazione della Guerra Fredda. Il documento era considerato quindi come il pilastro della sicurezza europea, che da ora in poi sarà minacciata da una nuova e pericolosa corsa agli armamenti che avrà come protagoniste le due superpotenze.