(ASI) Il ministro delle Infrastrutture ucraino, Volodymyr Omelyan, ha scritto su Facebook che i porti del suo paese, sul mare d’Azov, sono bloccati da ieri.
Mosca impedisce così, senza alcuna giustificazione, a 35 imbarcazioni di poter transitare nello stretto di Kerch. Kiev chiederà alla Turchia e alla comunità internazionale di chiudere quello del Bosforo, in base al paragrafo 19 della Convenzione di Motreux, per causare disagi commerciali al vicino avversario e ha deciso di impedire ai russi di entrare o uscire dall’Ucraina. Domanderà anche alla Nato di inviare la propria flotta, nella zona di crisi, affinchè sia garantita la libertà di navigazione. Il Cremlino ha detto che è stato tolto ogni blocco “ma a volte, per motivi metereologici, il porto di Kertch” decide in merito al transito dei mezzi. Ha respinto poi la possibilità che possano giungere quelli bellici dell’Alleanza Atlantica, in quanto potrebbero incrementare la tensione già molto elevata. Anche la cancelliera, Angela Merkel, ha evidenziato che non c’è una “soluzione militare” a quanto sta accadendo, aggiungendo che ne parlerà con Vladimir Putin. Berlino ha confermato quindi che non manderà navi da guerra nell’area. Lo zar ha affermato, per bocca del suo portavoce Dmitri Peskov, di non volere mediatori per porre fine a questa crisi. Affronterà sicuramente la tematica in questione, sabato alle 15:30 (ora italiana) a margine del G20 di Buenos Aires, nel faccia a faccia col suo omologo americano Donald Trump. C’è preoccupazione intanto per i 24 marinai ucraini arrestati, in quanto sono stati trasferiti dalla regione della Crimea a Mosca.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia