(ASI) - Il presidente americano Donald Trump ha ripristinato alcune misure restrittive che erano state eliminate nel 2015 grazie all’accordo sul nucleare firmato da Barack Obama.
Con la reintroduzione di sanzioni, gli Stati Uniti vorrebbero convincere l’Iran a rinegoziare l’accordo. Le nuove sanzioni introducono il divieto per l’Iran di usare il dollaro americano per le transazioni, proibiscono il commercio con gli Usa di oro, metalli preziosi, alluminio, grafite acciaio, carbone, macchine prodotte in Iran e revocando i permessi che erano stati dati per l’esportazione di tappeti e cibo iraniano. C’è inoltre il divieto per il governo iraniano di acquistare aerei americani ed europei. Per Washington l’Iran continua a “sfruttare il sistema finanziario globale per finanziare il terrorismo, promuovere regimi spietati, destabilizzare la regione e abusare dei diritti umani del suo stesso popolo. Continua a rappresentare una minaccia per gli Stati Uniti e i loro alleati”.
Trump si dice comunque pronto ad incontrare il leader iraniano in qualunque momento. Un’offerta respinta al mittente: “I negoziati non vanno d’accordo con le sanzioni”, ha risposto Hassan Rohani, parlando di “guerra psicologica” voluta da Trump, il quale ha più volte minacciato di colpire con sanzioni anche tutti i Paesi che continuano a fare affari con Teheran, alleati o non alleati.
Bruxelles, dal canto suo, ha annunciato nuove misure per proteggere gli interessi delle aziende europee: “Preservare l’accordo sul nucleare con l’Iran è una questione di rispetto degli accordi internazionali e di sicurezza”.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia