(ASI) Il problema dei migranti continua ad essere al centro della politica estera del vecchio continente, in quanto potrebbe porre seri rischi alla sua stabilità.
Le nuovi tensioni sono riemerse, nelle ultime ore, anche a causa delle affermazioni incaute del presidente francese che è tornato a riaprire alcune ferite, rimarginate apparentemente nell’incontro bilaterale col premier Giuseppe Conte, che aveva inferto nei confronti del nostro paese, dopo la decisione di quest’ultimo di irrigidire le proprie posizioni sull’immigrazione. Emmanuel Macron ha dichiarato infatti, in un discorso nelle ultime ore, che sta dilagando la lebbra in Europa. Il riferimento del capo dell’Eliseo era rivolto ai governi, tra cui quello italiano, che hanno assunto un’impronta sempre più populista e quindi critica nei confronti degli sbarchi. Le iniziative del ministro dell’Interno Salvini e di quello delle Infrastrutture Toninelli, volte a limitare questi ultimi a causa dei centri di accoglienza al collasso (è di queste ore l’invito a Malta di consentire l’arrivo delle nuove navi nel proprio porto), vengono valutate seriamente da tutti con una certa preoccupazione. Saranno, anche per tale motivo, 16 i capi di Stato e i premier che si riuniranno, domenica a Bruxelles, per un faccia a faccia informale che, ha precisato la portavoce di Angela Merkel, sarà utile solo per un primo scambio di opinioni sulla questione. “L’invito del presidente Juncker è aperto a tutti”, ha fatto sapere un portavoce della Commissione europea, aggiungendo però che “nessuno è obbligato a partecipare”. La Germania aveva mostrato ieri, in base a quanto riferito dal capo dell’esecutivo giallo - verde sul suo profilo Facebook, la propria disponibilità a mettere da parte la bozza finale del vertice formale, che si terrà la prossima settimana nella capitale belga, per evitare che l’Italia, così come ventilato dall’inquilino di palazzo Chigi, possa porre il veto.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia