(ASI) Berlino- Angela Merkel e Giuseppe Conte hanno brindato al loro incontro, a dispetto delle ombre malcelate dei rispettivi governi. Spumante per lei, succo di frutta per lui, quanto basta per non distrarsi dalle questioni che scuotono Italia e Germania.
Il nodo dell'immigrazione è il tema che sta tenendo sotto scacco l'Unione europea e il metodo del ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini in 18 giorni di esecutivo Lega-M5s sembra aver dato una scossa al sistema. Il no dei porti italiani all'Aquarius è il fenomeno evidente di un trend che vede l'Italia protagonista nell'ultimo anno di un calo degli sbarchi dell'80%, con un aumento in Grecia e Spagna di circa il 40. I flussi migratori però non si fermeranno, se in Europa non sarà trovata una risposta condivisa. Questo il parere di Angela Merkel, che ha rassicurato il premier italiano sull'aumento degli sbarchi attesi in estate.
Sullo stesso tema, il quarto governo guidato dalla cancelliera si sta rivelando fragile, con il ministro degli Affari interni Horst Seehofer che con un ultimatum è pronto a inaugurare in Baviera la stagione dei respingimenti, proprio come Salvini sta facendo in Italia. La tattica di Seehofer è quella di cercare consensi in vista delle elezioni regionali di settembre, ma rischia ora di spaccare la maggioranza della grosse koalition. La cancelliera è pronta a convocare un vertice straordinario a Bruxelles con gli altri capi di Stato e di Governo, prima del summit del Consiglio europeo del 28-29 giugno. «Necessaria una risposta condivisa», ha detto Merkel, «non possiamo sperare che una reazione unilaterale sia efficace». Conte è stato per la leader tedesca il primo confronto con i Paesi del Mediterraneo con cui vorrebbe sensibilizzare gli altri Stati dell'Unione.
Anche Heiko Maas, il ministro degli Esteri della Spd, è pronto a tendere la mano ai Paesi in difficoltà, di fronte a un'emergenza che non può più essere gestita singolarmente. Solo in Italia, dal 1 gennaio 2018, sono sbarcati 15mila migranti. Di questi, in 10mila vengono dai porti libici, mentre solo quelli di nazionalità tunisina sono circa 3mila. La vicenda dell'Aquarius si è conclusa con i 630 migranti a bordo della nave di Medici Senza Frontiere sbarcati dopo 9 giorni a Valencia, quando erano stati ripartiti su più motovedette. In 274 sono stati accolti dalla Dattilo, nave della Guardia costiera italiana. In 250 sulla Orione, della Marina Militare. Ora sono dirette a Trapani e Messina altre imbarcazioni di Ong che hanno salvato centinaia di migranti al largo delle coste libiche, segno di un'emergenza che merita soluzioni alternative.
Claudia Lodesani, presidente di Msf Italia, ha chiesto un incontro a Salvini, perché «ci sono obblighi umanitari e situazioni critiche che non possono essere gestite solo con la tecnica dei respingimenti». Dal canto suo, la linea dura del leader leghista paga, almeno in termini elettorali, nel momento in cui alcuni sondaggisti danno il partito vicino a un sorpasso ai danni degli alleati di governo del M5s.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia