(ASI) Prevenire e scongiurare i rischi principali, centrare l'obiettivo della riduzione della povertà, scongiurare e monitorare l'inquinamento. Sono queste le «tre difficili battaglie» che la Cina deve affrontare e vincere lungo il cammino dello sviluppo di questo secolo. Il nuovo monito del presidente Xi Jinping è giunto giovedì scorso da Wuhan, dove il leader cinese era in visita presso due aziende leader nella produzione di fibra ottica e circuiti integrati, situate all'interno della zona di sviluppo hi-tech della città capoluogo della Provincia dello Hebei, lungo la Cintura Economica del Fiume Azzurro, nella Cina centrale.
Come riporta Xinhua, Xi ha sottolineato l'importanza di «attuare integralmente lo spirito del 19° Congresso del Partito Comunista Cinese e seguire il Pensiero sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era». Le "tre difficili battaglie" sintetizzano in modo piuttosto esemplificativo l'atteggiamento della leadership del Paese asiatico di fronte al tema dello sviluppo economico nella fase della nuova normalità.
Xi Jinping era stato chiaro già lo scorso anno, quando aveva individuato la nuova contraddizione principale presente in Cina, ovvero quella esistente tra uno sviluppo squilibrato e le crescenti aspirazioni della popolazione ad una migliore qualità della vita. La questione non rappresenta certo una novità. Da molto tempo, infatti, Pechino ha messo in campo una serie di provvedimenti finalizzati a rendere più sostenibile l'iperbolico sviluppo del Paese nel corso degli ultimi quarant'anni, a partire proprio dal 1978, quando il compianto leader post-maoista Deng Xiaoping lanciò le politiche di riforma e apertura.
L'innovazione è così diventata un fattore fondamentale per razionalizzare e riorientare l'industria, "snellendo" i settori pesanti (estrattivo, siderurgico, petrolchimico ecc. ...) e sviluppando quelli legati all'elettronica, all'alta tecnologia, ai servizi, alle energie rinnovabili e all'intelligenza artificiale. Gli incentivi fiscali e le misure di semplificazione amministrativa che da circa tre anni il governo sta adottando nel quadro della riforma strutturale dell'offerta, hanno esattamente lo scopo di agevolare e stimolare la ricerca e lo sviluppo in aree-chiave per l'industria 4.0 e la connettività.
Proprio il distretto industriale visitato da Xi, noto anche con l'appellativo di "Valle Ottica della Cina", è la più grande area di ricerca e sviluppo al mondo in questo ambito della comunicazione. A seguito del lavoro di FiberHome Technologies Group, gruppo leader a livello internazionale, sorto dalle ceneri dell'Istituto di Ricerca per le Poste e Telecomunicazioni di Wuhan originariamente fondato nel 1974, la Cina ha potuto sviluppare una tecnologia capace di abilitare contemporaneamente 6,75 miliardi di telefonate utilizzando una sola fibra ottica. L'altra azienda visitata dal presidente cinese, cioè Wuhan Xinxin Semiconductor Manufacturing Corp., fondata nel 2006, è invece attiva nel settore dei semiconduttori e dei circuiti integrati.
«Le imprese devono compiere incessantemente passi in avanti nella tecnologia di base, padroneggiare sempre più tecnologie-chiave con propri diritti di proprietà intellettuale e sviluppare la capacità di dominare lo sviluppo industriale», ha detto Xi, che - citato da Xinhua - ha anche ricordato come la Cina debba affidarsi all'innovazione per stimolare la crescita, dal momento che la vecchia modalità di produzione dipendente dalle risorse non è più efficace. Per il capo di Stato cinese, insomma, «la tecnologia di base indipendente è oggi determinante per la sopravvivenza delle imprese».
L'obiettivo del «grande rinnovamento della nazione cinese», rimarcato anche in occasione del 19° Congresso del Partito Comunista, come l'essenza del Chinese Dream - una sfida ed una risposta, nemmeno troppo nascosta, al vecchio American Dream del XX secolo - risiede anzitutto nella capacità di intervenire attivamente da protagonisti nel processo di trasformazione tecnologica di questo secolo e creare le giuste condizioni economiche, politiche, sociali e giuridiche affinché la Cina diventi un Paese di inventori e creatori di valore, secondo il principio della cosiddetta «imprenditorialità di massa».
Nella sua visita a Wuhan, considerata da molti osservatori stranieri la Chicago cinese per l'accentuato sviluppo delle linee di trasporto, Xi Jinping ha anche ribadito l'importanza di una crescita di alta qualità. «La qualità complessiva del sistema dell'offerta dovrebbe essere migliorata in maniera tale che il sistema sia più rispondente alla domanda», ha sottolineato Xi, aggiungendo che alla caratteristica «velocità cinese», riconosciuta a livello mondiale per la rapidità con cui il Paese asiatico ha raggiunto gli attuali livelli di sviluppo, dovrebbe affiancarsi, con una fama ed una reputazione analoghe, anche la «qualità cinese».
Ovviamente, uno sviluppo di alta qualità richiama non soltanto la necessità di integrare l'innovazione tecnologica con la crescita economia e sociale, come ad esempio nella costruzione di smart-city o nell'accensione di servizi pubblici efficienti, ma anche la tutela dell'ambiente. «Acque limpide e montagne rigogliose sono risorse inestimabili», ha affermato Xi, secondo cui il governo dovrà ricorrere ad un approccio olistico per preservare le catene montuose, i fiumi, le foreste, i terreni agricoli, i laghi e le vallate, rafforzando al contempo il monitoraggio dei livelli di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo.
Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia
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