(ASI) “Noi nonostante tutto andiamo avanti e per ora non risponderemo”. Vladimir Putin ha reagito così alla lista stilata dal dipartimento del Tesoro americano che contiene 210 nomi, delle persone vicine a lui, tra cui 114 uomini politici e 96 oligarchi che potrebbero essere sanzionati dalla Casa Bianca in risposta alle presunte interferenze nelle ultime elezioni americane.
Il leader del Cremlino ha ammesso quindi di non aver compreso il significato di tale iniziativa: “C’è tutto il governo, l’amministrazione, gli imprenditori, interi settori dell’industria. Praticamente hanno incluso 146 milioni di russi” per “contenere il nostro sviluppo”. “E’ un atto ostile – ha poi tuonato l’uomo forte di Mosca - che complica le già difficili relazioni russo - statunitensi”, danneggiando ancora di più “ quelle internazionali nel loro complesso”. Ha sottolineato poco dopo che coloro che hanno redatto tale documento vogliono solo creare difficoltà a Donald Trump per ragioni di politica interna.
Un invito a non drammatizzare la situazione, evitando di “guardare al passato”, è giunto dal rappresentante di Washington nella capitale russa John Huntsman. Questa guerra di nervi, che prosegue da molto tempo, tra le due superpotenze continua ad avere tuttavia pesanti ripercussioni anche a livello militare, aumentando il rischio di un possibile scoppio di una terza guerra mondiale. Un’altra collisione tra un jet russo e un aereo spia americano è stata evitata infatti nelle ultime ore, per miracolo, sui cieli del Mar Nero. Fonti della Difesa Usa, citate dalla tv Cnn, hanno riferito che un caccia di Mosca è passato a soli 5 piedi (1,54 metri, cioè a pochissima distanza, a causa delle alte velocità) dal velivolo del pentagono, un P-3 Orion (un quadrielica) che è stato costretto, per evitare lo scontro, ad interrompere la sua missione.
I rapporti sembrano essere tesi però anche tra gli Stati Uniti e la Cina. Il direttore della Cia Mike Pomepo ha ricordato, in un’intervista rilasciata ieri, gli sforzi di Pechino per condizionare la vita occidentale, rubando informazioni commerciali e mettendo a rischio la sicurezza delle scuole e degli ospedali negli Stati Uniti, in Europa e in Gran Bretagna.
Il responsabile dell’agenzia di spionaggio ha evidenziato anche il pericolo nordcoreano, comunicando che il regime di Pyongyang sarà in grado di colpire il territorio americano, con missili nucleari, entro “una manciata di mesi” e ciò porta alla necessità – ha concluso - di “fornire al presidente degli Stati Uniti le informazioni necessarie e le opzioni per continuare a tenere a freno il rischio attraverso mezzi non diplomatici”.
La tensione tra Pyongyang e l’intera comunità internazionale è tornata, intanto, a salire per l’improvvisa decisione del regime di annullare un evento promosso da quest'ultimo e da Seoul. Lo spettacolo si sarebbe dovuto svolgere domenica prossima in preparazione delle Olimpiadi che inizieranno, a breve, in Corea del Sud. La partecipazione degli atleti nordcoreani ha riaperto il dialogo politico, che sembra ora ancora una volta a rischio, tra i due paesi della penisola asiatica. I tamburi guerra, probabilmente atomica, tornano quindi a suonare in quell’area e nel nostro pianeta.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia