(ASI) La Tunisia è ancora nel caos, dopo che nelle ultime tre notti si sono avute proteste contro il carovita e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Khalifa Chibani, portavoce del ministero dell’Interno, facendo il punto della situazione ha cercando di smorzare le polemiche sostenendo che la notte scorsa è stata più tranquilla rispetto alle precedenti, anche se nel frattempo il numero delle persone arrestate è salito a 328. Le autorità nord africane sostengono che tra i manifestanti si sarebbero infiltrato anche diversi terroristi.
Un’imponente dispositivo di sicurezza è stato schierato a Cité Ibn Khaldoun, sobborgo della capitale Tunisi, per prevenire possibili attacchi.
Numerose proteste sono state registrate a Tebourba, a nord di Tunisi, dove un manifestante è morto in circostanze ancora da chiarire lunedì 8 gennaio. Gruppi di giovani si sono riuniti nella periferia sud della capitale, in particolare a Hammam Lif e a Chaabia, incendiando pneumatici e generando scontri con la polizia. A Jbel Lahmar, nella capitale, una pattuglia della polizia è stata presa di mira da una sassaiola. Gli agenti hanno cercato di disperdere gli assalitori usando gas lacrimogeni e cariche di alleggerimento. Altre manifestazioni hanno avuto luogo in altri governatpratorio del paese.
Tra gli eventi da ciatre il treno Tunisi-Sousse a Hammam Lif, località costiera circa 16 chilometri a sud di Tunisi, attaccato da alcuni manifestanti con bombe molotov e coltelli. Le forze di sicurezza sono intervenute immediatamente per contrastare l’assalto, ma gli stessi passeggeri hanno reagito riuscendo a bloccare tre aggressori armati di coltello.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia