(ASI) Londra - Che il Regno Unito sia in crisi, lo si vede dalla Regina Elisabetta e dal Queen's speech 2017. Come per ogni Paese, a volte basta il profilo del suo regnante. Nessuna corona, nessun manto regale, nessuna carrozza trainata dai cavalli.
Alla Camera dei Lord il discorso di inizio legislatura scritto dal Primo Ministro e letto dalla monarca in un sobrio vestito borghese è solo una vaga illustrazione delle tappe della Brexit, la parola che dal 23 giugno 2016 ha calato sul Paese più ombre che luci.
La prima ombra è quella di Theresa May. Quella che era considerata da tutti l'erede di Margaret Thatcher, per come aveva traghettato il Regno Unito dopo l'esito del referendum e le dimissioni di David Cameron. La stessa che ora rimangia tutti i propositi di un "hard Brexit". Ha perso le elezioni che ha richiesto e la perdita di seggi per la nuova legislatura è stata tale che neanche i nord irlandesi del Dup sono convinti se allearsi con lei.
La seconda è quella di Jeremy Corbyn, leader dei Labour, che da ombra nella campagna referendaria è passato all'attivismo come uno squalo che ha odorato il sangue nel mare. «Non siamo un'opposizione, ma un governo in attesa. Pronti a subentrare quando i Conservatori cederanno di fronte al corso degli eventi».
La terza ombra è quella dei 27 Paesi Ue che non vedono l'ora di dare inizio alle danze dei negoziati di Bruxelles. Se Michel Barnier, colui che condurrà le trattative, si sfrega già le mani, fra i membri Ue quelli che pensavano fino a ieri di seguire la strada del Regno Unito, sono ora pronti al dietrofront per nutrirsi della carcassa, come le iene nella savana.
Questo perché, l'ombra più grande, e nemmeno tanto immateriale, è quella del Brexodus, l'esodo generale così definito dall'Oxford Migration Observatory. Imprese, aziende e capitali: tutti in fuga dal Regno Unito verso lidi migliori, perché l'incertezza è il peggior nemico dei mercati finanziari, anche quando la "soft Brexit" sembra riprendere quota.
Ombra economica per eccellenza rimane la sterlina, debole e impoverita dall'abbandono di un mercato europeo dove, seppur diversa, si era sentita integrata per oltre 40 anni.
Le più dolorose sono infine quelle dei tanti lavoratori che abbandoneranno l'idea di investire energie e parte del proprio tempo nella conquista di un posto nel Regno Unito, sempre più povero e defilato. Il calo di domanda caratterizza soprattutto l'offerta di lavoro e manodopera dall'Europa dell'Est, ma anche i cittadini Ue adesso ci stanno pensando. Una "soft Brexit" garantirebbe loro i diritti, ma quanto è affidabile la classe dirigente inglese al momento, con anche gli indipendentismi britannici (Scozia e i suoi amici) sul piede di guerra?
L'ombra di Donald Trump in visita a Londra è invece sparita del tutto e omessa nelle parole pronunciate a Westminster dalla regina Elisabetta. Che la visita sia stata davvero annullata? Gli oppositori del presidente americano erano pronti a manifestare anche nella City e sarebbero state solo nuove ombre per un Regno sempre più immerso nel buio.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia