(ASI) Fra una settimana, il prossimo 27 giugno, gli argentini torneranno in piazza per protestare contro il presidente Mauricio Macri e per chiedere salari più alti; dando così seguito alle manifestazioni che si susseguono con una certa frequenza dallo scorso marzo.
L’annuncio della nuova manifestazione è stato dato da Ricardo Peitro, vicesegretario della Confederazione dei lavoratori argentini (Cta) annunciando che lo scopo di questa ennesima protesta è quello di ottenere miglioramenti salariali per combattere la povertà sempre più diffusa nel paese e per avviare la battaglia sul salario minimo.
Secondo le ultime statistiche dell’Istituto nazionale di statistica e censimenti (Indec) gli argentini che vivono sotto la soglia di povertà sono ormai il 30% della popolazione e di conseguenza i lavoratori chiedono un salario minimo in linea con i dati dell’Indec per migliorare le condizioni di vita della popolazione.
Nel 2016, a causa delle politiche neoliberiste di Macri, quasi 130 mila argentini hanno perso il lavoro; secondo un rapporto pubblicato a gennaio dall’Istituto nazionale di statistica e censimenti da quando Macri si è insediato il tasso di occupazione è diminuito di circa il 2 per cento.
Ieri, mentre gli argentini erano in piazza, il governo stava valutando l’ipotesi di un nuovo aumento del 23 per cento per l’acqua, un aumento che si andrebbe ad aggiungere a quello del 350 per cento già varato lo scorso anno.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia