(ASI) Londra - Sono bastate le vacanze di Pasqua e una passeggiata con il marito tra le campagne gallesi a farle prendere la decisione. La prima ministra inglese Theresa May ha annunciato le elezioni anticipate appena prima l'inizio dei negoziati per la Brexit. La cosiddetta "snap election" è così attesa per l'8 giugno. Ferma e composta con il caschetto argenteo davanti all'ingresso di Downing Street 10 durante una conferenza stampa lampo. Una scelta che ha spiazzato un po' tutti, ma May vede nelle elezioni il modo migliore per offrire ai negoziati con l'Unione europea un governo britannico più forte. A Westminster in tanti non hanno creduto alle parole della prima ministra, ma Regina e governo erano stati già avvertiti il 17 aprile, giorno di Pasquetta. Mercoledì 19 sarà proposto ai parlamentari di votare per lo scioglimento delle Camere.
Di fronte allo spettro degli indipendentismi, in primis Scozia, e alla debolezza dei laburisti, in primis Corbyn, May vuole così correre il rischio della piena legittimazione politica nel percorso della Brexit. Soft o hard che sia, un voto popolare per un esecutivo che duri fino al 2020 garantirebbe una linea coerente per trattare con l'Unione. Da Bruxelles fanno sapere che le elezioni anticipate non cambieranno il calendario dei negoziati. L'incarico resta a Michel Barnier, il politico francese che rappresenterà i 27 Paesi membri di fronte al Regno Unito.
All'annuncio di May la sterlina è crollata perdendo su euro e dollaro, mentre nel mondo politico le reazioni non hanno espresso gli stessi sentimenti. La versione ufficiale del governo è quella di rafforzare con le elezioni la posizione negoziale del Regno Unito. Jeremy Corbyn, parlando per i laburisti, ha accettato la sfida elettorale, mentre il predecessore Cameron ha apprezzato il coraggio della prima ministra. Per il partito indipendentista del Regno Unito (Ukip) "ogni voto servirà a ricordare che il popolo inglese vuole uscire dall'Unione europea", questa è la certezza del nuovo leader Paul Nuttall. Nelle parole della leader scozzese Nicola Sturgeon però, l'ombra del rischio trova una propria dimensione: "Un grande errore di cacolo. May vuole rafforzarsi, ma con le elezioni i suoi piani rischiano di saltare. Gli elettori possono appoggiare la linea May come rifiutarla. Se fosse una nuova opportunità per respingere la Brexit invece di consolidarla? In questo voto continueremo a batterci per la Scozia e il secondo referendum per l'indipendenza potrebbe farsi più vicino".
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