(ASI) Teheran – Mahmud Ahmadinejad si candiderà alle prossime elezioni presidenziali del 19 maggio. Una notizia inaspettata che, vista all’interno del nuovamente “caldo” scacchiere internazionale in riguardo ai bombardamenti americani in Siria, sarà molto probabilmente foriera di nuove tensioni.
L’ex-Presidente Ahmadinejad il 27 settembre 2016 dopo aver ricevuto alcune raccomandazioni dell'Āyatollāh Ali Khamenei, Guida Suprema dell'Iran e della Rivoluzione Islamica, che lo sconsigliavano di ripresentarsi quale candidato Presidente, aveva dichiarato «Non ho alcuna intenzione di partecipare alle elezioni del prossimo anno». Infatti l’Iran dopo aver raggiunto l’enorme vittoria della fine dell’embargo che da 40 anni su di esso pendeva, voluto in particolare dall’amministrazione di Barack Obama, al quale invece si era detto accesamente critico l’attuale Presidente USA Donald Trump, le dirigenze iraniane non volevano agitare la politica estera con una ricandidatura di Ahmadinejad – e il sentimento “antiamericano” con la quale la sua politica si connotava – rischiando di far naufragare la fine dell’embargo. Per questo l'Āyatollāh Khamenei aveva espresso all’ex-Presidente iraniano che una sua ricandidatura «avrebbe provocato una polarizzazione negativa per il Paese» e quindi di rinunciarvi «per il suo bene e per il bene del Paese».
Ora però la decisione di Ahmadinejad di ricandidarsi – ufficializzata nel primo giorno di registrazione dei candidati al ministero degli Interni, che ha visto già l'iscrizione di 126 persone, tra le quali sei donne – denota che c’è un cambio di direzione nelle alte dirigenze della Repubblica Islamica dell’Iran. Il fatto ha sicuramente delle correlazioni con il lancio di missili statunitensi su una base dell’Esercito Arabo Siriano. La Repubblica Araba di Siria è da sempre stata un’indissolubile alleata dell’Iran, e la scelta di Trump di bombardarla ha probabilmente sortito la decisione allo Stato iraniano di riprendere una politica estera più “muscolare” nei confronti degli USA. Questo potrebbe portare alla ripresa dell’embargo e una nuova stagione di tensioni tra Teheran e Washington? Gli interrogativi sono molto importanti. Ciò che comunque sembra essere chiaro è che con la ricandidatura di Mahmud Ahmadinejad, l’Iran manda un’inequivocabile messaggio all’amministrazione americana di restare fuori dal Vicino Oriente.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia