(ASI) Riprendono oggi nella città svizzera di Ginevra i colloqui di pace sulla Siria. Al tavolo della pace torneranno a sedersi le parti in casa. Cauto ottimismo mostrato da Staffan de Mistura, inviato Onu per la Siria, che ha sottolineato: “I rappresentanti del governo e quelli dell’opposizione hanno concordato un’agenda dei lavori ed ora tutto è pronto per la ripresa dei negoziati”.
Al centro del dibattito, come di consueto, la transizione politica, la stesura di una nuova Costituzione e le elezioni, su pressione dei rappresentanti del presidente Bashar al Assad inserita anche la lotta al terrorismo.
I delegati dell'Alto comitato dei negoziati, la maggiore organizzazione dei ribelli, sono arrivati già ieri nella città svizzera, come la delegazione del governo, guidata dall'ambasciatore siriano all'Onu, Bashar al Jaafari. Non ci sarà De Mistura che sarà sostituito dal vice inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Ramzy Ezzeldin Ramzy.
Tiene intanto, anche se a fatica, la tregua concordata tre mesi fa dalle parti grazie all’intervento della Russia e della Turchia. Negli ultimi giorni ribelli e gruppi estremisti alleati hanno lanciato due offensive a sorpresa contro obiettivi governativi a Damasco e nella provincia centrale di Hama. Le forze aeree siriane hanno risposto con raid contro postazioni dell'opposizione, minacciando la possibile riuscita dei colloqui di pace.
La guerra civile siriana è iniziata nel 2011 sotto l’onda delle primavere arabe che hanno funestato il Medio Oriente e secondo le stime dell’Onu avrebbe fino ad oggi causato oltre 320 morti, mentre gli sfollati ammonterebbero a circa un milione.
Fabrizio Di Ernesto Agenzia Stampa Italia