(ASI) Il Progetto “il Volto d’Europa” dell’Università degli Studi di Perugia - che punta a ricostruire l’identità europea attraverso la conoscenza dei tratti caratteristici di ciascuno dei paesi membri dell’Unione europea - compie un ulteriore passo. Questa volta si parlerà di politica in Polonia con il seminario dal titolo: “Perché la Polonia ha scelto la destra?”. L’incontro si terrà martedì 21 febbraio 2017 alle ore 11-13, nell’Aula 1 del Dipartimento di Scienze Politiche in Via Pascoli.
I relatori, coordinati da Alessandro Campi (Università di Perugia) sono: Giovanni Barbieri (Università di Perugia) e Stephan Bielanski (Università di Cracovia). A fare gli onori di casa sarà Fabio Raspadori, responsabile del Centro di documentazione europea dell’Ateneo Perugino, che ha promosso l’iniziativa.
L’argomento affrontato è di grande interesse per l’intera Europa. Quanto avvenuto in Polonia, infatti, può essere considerata un’anticipazione degli scenari che si potrebbero presentare in altri paesi se alle elezioni vincessero partiti della destra tradizionalista. A partire dalle prossime consultazioni francesi, con il Front National della Le Pen dato tra i favoriti.
L’attuale governo polacco della premier Beata Szydło – sostenuto dal partito Giustizia e Libertà (PIS) di Jaroslaw Kaczynski, che nell’ottobre 2015 ha vinto le elezioni – presenta un programma tipicamente conservatore: al primo posto l’avvio di processi di sviluppo equi ed inclusivi, ma anche – e forse soprattutto - la “ripolonizzazione” della società.
Le voci di dissenso non si sono fatte attendere. A partire da quella di Lech Wałęsa, eroe nazionale ed ex leader di Solidarność, che teme derive anti-democratiche. Anche l’Unione europea ha espresso preoccupazioni in merito alla riforma della Corte costituzionale polacca voluta dal PIS, che potrebbe rappresentare “una minaccia sistemica allo stato di diritto”. Nell’ottobre 2016, poi, migliaia di donne polacche hanno protestato nelle piazze contro la proposta di legge governativa sull’aborto. I sostenitori del PIS ritengo, però, che sia in corso una demonizzazione dell'attuale governo, che avviene senza guardare a diversi e scomodi fatti riguardanti i precedenti esecutivi e in modo particolare quelli guidati da Donald Tusk (attuale presidente del Consiglio europeo). Tra i problemi non affrontati in passato, si sottolineano quelli relativi alla mancata lotta alla criminalità, la dilagante corruzione ed una vera e propria assenza della politica sociale, che ha lasciato ai margini della società larghi settori della popolazione.
Cosa sta accadendo in Polonia? Il sostengo alle politiche e ai valori del partito di Jaroslaw Kaczynski è realmente condiviso dalla maggioranza dei polacchi? Le accuse di misure liberticide sono fondate? Qual è il modello di riferimento al quale guarda il governo di Beata Szydło?
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Università di Perugia
Martedì 21 febbraio 17, ore 11-13, Aula 1 Via Pascoli – Perugia
A Scienze Politiche si parla della destra in Europa: tiranni o riformatori? Con un Focus sulla Polonia