(ASI) Il Senato della Colombia ha approvato con 75 voti a favore e nessun contrario il nuovo accordo di pace con le Forze rivoluzionarie della Colombia – esercito del popolo (Farc-ep).
Il voto unanime del Seanto è giunto dopo una maratona di 12 ore in cui sono stati ascoltati tutti i partiti, il capo della delegazione del governo Humberto de la Calle, i sostenitori dell’accordo e gli avversari di questo, le organizzazioni civili, e i parenti delle vittime delle Farc. Atteso per oggi il via libera della Camera dei rappresentanti che appare scontato.
Al termine del voto il presidente del Senato Mauricio ha parlato di “giornata storica”, ricordando anche il ruolo svolto dal dibattito dagli oppositori dell’accordo. Soddisfatto anche Roy Barreras, presidente della commissione Pace del Senato, che ha detto: “La pace è ormai cosa fatta”.
Dopo la controfirma degli accordi il parlamento bicamerale di Bogotà avvierà la presentazione del disegno di legge di amnistia per fornire ai guerriglieri che abbandoneranno le armi le tutele concordate.
Il nuovo accordo tra le parti è stato siglato lo scorso 24 novembre dal presidente Juan Manuel Santos e dal comandante delle Farc Rodrigo Londono. L’intesa sostituisce l’accordo bocciato dal referendum dello scorso 2 ottobre e non sarà sottoposto a voto popolare. Il nuovo accordo tra le due parti prevede modiche rispetto a quello respinto considerate però insufficienti dall'opposizione, che ha appoggiato il "no" al referendum del 2 ottobre. Di fatto, il partito di Uribe, Centro Democratico ha definito il meccanismo con il quale sarà varata la nuova intesa un “golpe contro il popolo e la democrazia”, giacché non sarà confermata con un referendum ma appunto solo dal Parlamento, nel quale il governo sa di contare sui voti necessari per il via libera definitivo.
Indicando le prossime tappe previste dopo la luce verde del parlamento, Santos ha ricordato quello che ha definito il “D day”, e cioè il raggruppamento degli ex guerriglieri in alcune aree prefissate, sotto il controllo Onu e l'avvio della consegna delle armi da parte degli ex combattenti Farc.
“In 150 giorni, appena 150 giorni, tutte le armi delle Farc saranno nelle mani delle Nazioni Unite e le Farc quale gruppo armato non esisteranno più”, ha aggiunto il capo dello Stato.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia