Nuove elezioni a Natale se non si formerà un esecutivo
(ASI) Madrid - E' una crisi che inizia ad essere vecchia quella della politica spagnola. Presto potrebbe compiere il primo anno di vita, se i partiti non troveranno un accordo per un esecutivo prima del 31 di ottobre. Altrimenti toccherà ancora una volta alle urne, per delle elezioni probabilmente inutili, decidere il prossimo Natale, oltre il primo anniversario di vuoto di potere alla Moncloa che ricorrerà il 20 dicembre.
Nulla si muove nei meandri del parlamento e i leader continuano ad arroccarsi sulle loro posizioni ideologiche.
Da una parte Mariano Rajoy, attuale capo di governo ad interim, è stato respinto nella sua candidatura il 30 agosto e il 2 settembre, a causa del partito socialista di Pedro Sànchez che ha scelto fermamente di non concedere l'astensione, una scelta di voto che avrebbe consentito al Partido Popular di governare in minoranza, sebbene in una realtà di completa fragilità politica.
E' infatti sulle scelte di Pedro Sànchez, il segretario del PSOE, che piovono tutte le accuse di immobilismo e stallo, mentre partiti come Ciudadanos e Podemos, secondo i sondaggi, potrebbero crescere ulteriormente confermando la fine del bipartitismo spagnolo.
Ad ogni modo però, la maggioranza relativa che ha attualmente il PP di Rajoy potrebbe essere in autunno danneggiato da un'ulteriore serie di processi a carico in merito alla corruzione interna nei vertici del partito, un dettaglio su cui i socialisti, pur non affermandolo apertamente, sembrano fortemente puntare.
E' chiaro però, che un indebolimento del PP e una crescita dei nuovi partiti non può che complicare, a livello numerico, l'attuale quadro parlamentare, da cui non sembra poter nascere alcun tipo di esecutivo, se non con una soluzione di larghe intese.
Tale esecutivo sarebbe debolissimo, visto l'astio tra i diversi leader, ma garantirebbe una ripartenza delle riforme economiche, attualmente bloccate per via di un governo ad interim che non può costituzionalmente applicarle.
Intanto il comitato federale del PSOE è stato indetto per il primo ottobre, data in cui Sànchez potrebbe ulteriormente difendere a spada tratta le proprie scelte, in particolare quella di negare qualsiasi appoggio politico a Rajoy, perfino di fronte alla crisi economico-sociale del Paese.
Le reazioni del PP fanno riferimento agli sforzi finora effettuati per la crescita "che per la testardaggine di qualcuno potrebbero andare in fumo riportando la Spagna nel tunnel della recessione..."
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia