(ASI) Germania – Un grosso risultato è riuscita a portare a casa Frauke Petry. La leader di Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania; A.f.D.) fa volare il suo partito in tre Länder della Germania dove si sono svolte le elezioni regionali conclusesi domenica.
In Baden-Württemberg l’A.f.D. raggiunge il 15,1%, nella Renania Palatinato l'12,6% e in Sassonia-Anhalt il 24,2%. Riuscendo a diventare in Sassonia-Anhalt e Baden-Württemberg, rispettivamente, il secondo e terzo partito.
Alternative für Deutschland nato come partito prettamente basato su temi economici come l’uscita dall’euro della Germania, sotto la guida della giovane Frauke Petry ha compiuto una decisa virata a destra! Unendo le tematiche anti-euro con una forte tendenza anti-immigratoria; tanto da far meritare a Petry il soprannome di “Le Pen tedesca”. Tali posizioni radicali hanno permesso ad Alternativa per la Germania di riscuotere un grande successo nella popolazione tedesca.
Le elezioni regionali sono state soprattutto un test per le politiche di accoglienza che Angela Merkel ha sostenuto negli ultimi tempi, favorendo l’ingresso di un buon numero di profughi – soprattutto siriani – nella Repubblica Federale di Germania. La risposta con tutta evidenza è stato un secco “no” dei cittadini tedeschi a ulteriori ingressi di migrati. Angela Merkel è sempre più alle strette in “casa”, contrastata anche all’interno del suo partito – la Christlich Demokratische Union Deutschlands (L'Unione Cristiano-Democratica di Germania; C.D.U.; centrodestra) – per la sua politica considerata troppo filo-migratoria.
La vittoria in Germania di quella che viene considerata come la “destra populista” è un segnale a cui bisogna prestare molta attenzione. Se persino nel Paese più ricco d’Europa, il Paese che detiene le redini dell’Unione Europea, il Paese che ha visto il più forte ostracismo nei confronti degli ambienti nazionalisti dal secondo dopoguerra in poi, stanno facendo breccia le realtà politiche di destra generalmente intesa, tutto ciò significa che la rotta che ha intrapreso l’Europa di Bruxelles rischia di portare la politica europea sempre più distante dal popolo, il quale trova rifugio e forza nei partiti e agglomerati che si fanno “megafono” del malcontento generale.
Federico Pulcinelli - Agenzia Stampa Italia