(ASI) La guerra della Francia all'Isis entra nella fase cruciale. Con i bombardamenti delle ultime ore, a cui ben presto potrebbero seguire operazioni militari terrestri su larga scala, di fatto la Francia ha aumentato esponenzialmente il suo impegno bellico in Siria (giuridicamente pur sempre uno Stato sovrano).
Sotto un certo profilo si tratta di un fatto positivo perché, almeno localmente, dovrebbe portare alla disfatta dell'Isis. Il problema però è un altro: Hollande, una volta vinta la guerra e liberati i territori in questione, li riconsegnerà al legittimo titolare, il presidente Assad? C'è da dubitarne. Ma, ciò che è più inquietante, sono le conseguenze del nuovo 'protettorato' (dopo quello del 1923-1943) della Francia sulla Siria, che potrebbe avere un effetto trascinante su altre potenze: Usa,Turchia,Gran Bretagna e... Israele. Tutti costoro, dividendosi la Siria, all'opinione pubblica mondiale si presenterebbero con il volto solare dei liberatori. Non certo con quello dei nuovi colonialisti, quali stanno dimostrando sempre più di essere.
Redazione Agenzia Stampa Italia