(ASI) Oggi la politica italiana, nel suo insieme, è fin troppo concentrata sul problema dell'immigrazione. E tende a mettere in secondo piano tematiche di portata ben più ampia.
Lodevolissima eccezione sono le dichiarazioni dell'Onorevole Pier Ferdinando Casini, che possono valere come un esempio di visione geopolitica non disgiunta dal realismo e dalla concretezza. E' noto che l'Italia in questo momento è la nazione che più soffre per le (comprensibili) contro-sanzioni della Russia, conseguenti alle sanzioni antirusse attuate dagli USA-UE: esse pesano gravemente sulle esportazioni italiane (prodotti industriali, agro-alimentare, manifatturieri etc.). Nonostante ciò il governo Renzi non ha fatto nulla per rimediare a questa situazione negativa per l'economia italiana. Così la posizione del nostro Paese verso la Russia ed il suo intervento in Siria rimane la stessa. Invece l'Onorevole Casini rovescia la posizioni e manda un messaggio politico importante ai governanti e al mondo politico italiano.
Il 9 settembre il Senatore ha rilasciato un'importante intervista al Corriere della Sera. Riguardo alla Siria e alla Russia, già il titolo è emblematico: «L'Italia fa bene a sfilarsi, esibire i muscoli non serve. L'unica soluzione possibile passa da Mosca e Teheran. Troppi errori, evitiamo di ripetere il disastro in Libia».
- In riferimento al ruolo di Erdogan l'on. Casini così si esprime: «La Turchia in questi anni non ha mosso un dito contro l'Isis. Ora invece usa questo alibi per attaccare duramente il Pkk, rompendo la tregua raggiunta negli ultimi anni. La sua preoccupazione evidente è la nascita di uno stato cuscinetto curdo realizzato ai confini di Siria, Turchia e Iraq. In più esiste una questione irrisolta nel rapporto con la Russia».
- Così giudica l'intervento della Russia in Siria: «Difende l'unico porto del Mediterraneo che è sotto la sua influenza. Ma non si può prescindere dalla Russia per trovare una soluzione al conflitto».
- Gli errori europei in Libia e la loro possibile reiterazione in Irak e Siria così vengono stigmatizzati:
«evitare di fare lo stesso disastro della Libia: ora è diventata una zona franca, teatro di una guerra per procura».
- Come procedere allora. Ecco la soluzione del Presidente della Commissione Esteri del Senato:
«Abbiamo la necessità di mettere le carte in tavola. Prima di tutto tra Ue, Usa e Russia. E poi con gli stati islamici».
- Sull'intesa sull'uso del nucleare a scopo civile n Iran, c'è una sostanziale condivisione: «L'accordo fatto con l'Iran sul nucleare mette la comunità internazionale nella condizione di poter esigere un atto di compartecipazione alla soluzione».
Le dichiarazioni dell'On. Casini sono state precedute da un' intensa attività diplomatica coerente e consequenziale. Ne sono la prova - tra l'altro - le sue recenti visite in veste di presidente della Commissione Esteri del Senato aTeheran ed al Cairo. Esse mostrano uno spiccato senso della 'Realpolitik' ed un'ampiezza di vedute che dovrebbero essere le linee guida di ogni statista degno di questo nome.
Direzione A.S.I. - Agenzia Stampa Italia