(ASI) La Somalia intende sviluppare il sistema portuale. Consapevole della sua attuale dipendenza dal porto di Gibuti, il governo di Addis Abeba intende distribuire parte del flusso di
merci ad altri porti regionali, come Port Sudan e Mombasa, e in particolare al porto di Berbera in Somaliland.
Addis Abeba è facilitata nella ricerca di alternative dai finanziamenti multilaterali disponibili nel settore dei trasporti per l'ampiamento ed il miglioramento della rete ferroviaria e stradale (Corridoio di Berbera) verso i paesi di confine. Con i necessari lavori di miglioramento e l'aumento della capacita' delle banchine, moli e cantieri, il porto di Berbera, in Somaliland, potrebbe diventare un importante canale alternativo di entrata ed uscita di merci da e per l'Etiopia poiche' si trova praticamente alla stessa distanza da Addis Abeba rispetto al Porto di Gibuti. Hargeisa punta molto sul potenziamento del porto di Berbera, una delle sue principali fonti di ricavo.
Tre compagnie internazionali di trasporto marittimo si sfidano per il contratto di sviluppo e gestione del porto: la francese Bollore', la svizzera Mediterranean Shipping Company e l'emiratina DP World; quest'ultima già cointeressata alla gestione e allo sviluppo del porto di Gibuti. Le trattative dovrebbero concludersi nell'arco dei prossimi mesi e le opere dovrebbero cominciare all'inizio del 2016.
I paesi del Corno d'Africa ritengono gli investimenti nel settore portuale (per i paesi sulla costa), e/o nel settore di trasporto stradale e ferroviario verso porti (per i paesi senza accesso diretto al mare, come l'Etiopia ed il Sud Sudan) essenziali per ogni paese che auspica una performance di successo nel commercio internazionale. Grazie al controllo della pirateria e con la speranza di una progressiva stabilizzazione della regione, anche la Somalia centro-meridionale comincia a essere considerata un'opzione praticabile ed allettante per i capitali internazionali desiderosi di allargare la loro impronta nel Corno D'Africa. Il Porto di Bosasso in Puntland, per esempio, si trova in una posizione privilegiata, nella rotta dei trasporti tra l'Africa Orientale e il Golfo Persico da una parte ed il Mediterraneo dall'altra. Il porto e' attualmente gestito da Divers Marine Contracting, un'altra compagnia emiratina, impegnata nell'allargamento della struttura attuale.
A Mogadiscio è la turca al-Bayrak la vincitrice nel 2014 del contratto ventennale di gestione del Porto ed anch'essa ha il compito di sviluppare e modernizzare le attuali strutture. Lo sviluppo del porto della capitale interessa particolarmente il Governo federale, le cui entrate fiscali dipendono attualmente in gran parte proprio dal gettito proveniente dalla movimentazione di merci (76% nel 2014). A tale riguardo le imprese turche stanno consolidando la loro presa sul commercio internazionale della Somalia ed hanno ottenuto anche il controllo di qualità delle merci importate, delegato appunto alla PGM di Istanbul.
Sono diversi i porti di piccola portata sulla costa somala sull'Oceano Indiano, uno in particolare, nella localita' di Hobyo a poter attirare potenziali investitori, data la posizione centrale nella regione del Galmuduug e la distanza minima dal confine con l'Etiopia. Interesse potrebbe riscuotere anche il Porto di Chisimaio (attualmente in dissesto), considerato che con gli investimenti necessari e liberazione della Valle del Giuba dagli Al Shabab, potrebbe diventare strumentale per la rivitalizzazione della produzione e commercio agricolo e peschiero della regione.