(ASI) “L'Italia è pronta a dare il suo attivo contributo alla migliore definizione ed alla conseguente attuazione delle decisioni attualmente all'esame delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica’’.
E’ quanto si afferma nel comunicato finale del Consiglio Supremo di difesa che si è riunito al Quirinale, presieduto dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano e al quale hanno partecipato il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, cinque ministri ed il vertice delle Forze Armate, per fare il punto sulla situazione nella sponda sud del Mediterraneo..Il Consiglio ha esaminato la situazione venutasi a creare a seguito dei rivolgimenti popolari verificatisi in numerosi Paesi dell'Africa e del Medio Oriente allargato, con particolare attenzione agli eventi che hanno interessato la sponda Sud del Mediterraneo. In tale quadro, per quel che concerne specificamente la crisi libica, sono state valutate le misure adottate e quelle in approntamento per il soccorso dei profughi e la loro evacuazione. Sono state altresì discusse le predisposizioni attivate, sul territorio nazionale e nella regione interessata, per far fronte ai prevedibili sviluppi della crisi ed agli eventuali rischi che ne potrebbero derivare. L'Italia è pronta a dare il suo attivo contributo alla migliore definizione ed alla conseguente attuazione delle decisioni attualmente all'esame delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica.
Il Ministro Frattini, riferendo poi alla Camera, ha reso noto che l’Italia proporrà al Consiglio Europeo del 12 marzo "un'iniziativa navale mediterranea" congiunta tra Ue e Nato per "assicurare il rispetto delle sanzioni internazionali già decise, soprattutto per quanto riguarda l'embargo delle armi".
E per Frattini sarebbe "obiettivamente utile" anche "una missione Onu sul terreno" per superare alcune resistenze all'interno del Consiglio di sicurezza in vista di decisioni per la protezione dei civili in Libia. La missione Onu, ha precisato il Ministro, darebbe "elementi conoscitivi obiettivi" per valutare la reale situazione.
Frattini ha inoltre ribadito che l'istituzione di una "no fly zone totale" sui cieli della Libia è una materia intorno alla quale serve un "consenso internazionale". Creare una no fly zone "non è un videogioco" ma "si tratta di una misura di grande delicatezza" per le sue implicazioni militari, ha specificato Frattini, che a più riprese ha voluto precisare la necessità di una azione multilaterale.
Un ‘piano Marshall’ per la sponda Sud del Mediterraneo, più volte evocato dall’Italia, rientra nella proposta varata dalla Commissione europea in vista del prossimo Consiglio europeo. Un piano dotato di "7-10 miliardi di euro" per affrontare la crisi del Nord Africa, ma soprattutto per garantire lo sviluppo democratico dell'area e frenare il fondamentalismo islamico. "Nel rapporto col Nord Africa l'Europa c'è e vuole essere protagonista di una nuova stagione", ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, sottolineando che "superata l'emergenza, dalla crisi deve nascere una nuova stagione nei rapporti tra l'Europa e l'Africa del Nord e l'intero mondo arabo".
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