(ASI) Prosegue senza tregua la guerra civile in Yemen, un Paese lacerato dai conflitti religiosi che hanno la loro radice nella storico contrasto tra sunniti e sciiti alla quale si è aggiunta l'opposizione Iran e Arabia Saudita, Paesi del Golfo.
L'Arabia Saudita e gli alleati sunniti nel Golfo e nel Medio Oriente ritengono che la presa di potere da parte degli sciiti di Houthi sia un tentativo di avanzamento dell'Iran sciita, volto ad estendere la sua influenza nella regione. Le ultime ore sono cruciali. Dopo i bombardamenti perpetrati dei sauditi, secondo la dichiarazione del Ministro degli Affari Esteri Saudita, Abdallah Al-Nahyan, gli Emirati Arabi non escludono un intervento via terra, e intanto l'Iran dispiega la sua flotta nel Golfo di Aden. riportando gli ultimi dati-shock, il Prof. Foad Aodi, Presidente della Co-mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia ) e dell'Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia )commenta:
"Sappiamo da fonti mediche attendibili, Dr.Essam Medico Yemenita dell'Amsi e Co-mai che e' tornato dall'Italia ad esercitare nel suo paese presso l'Ospedale di Sanàa , che la situazione in Yemen diviene ogni giorno più dura e insostenibile. Non c'è cibo, non c'è acqua e non ci sono farmaci. I dati più recenti che ci hanno inviato rivelano che i sauditi hanno bombardato e distrutto tutte le basi e gli edifici militari nel Paese. La distruzione si è estesa agli edifici civili. Non hanno risparmiato niente, sono stati colpiti aeroporti, strade, mercati e negozi, centrali elettriche, fabbriche, scuole ed istituti per l'istruzione, moschee. Il numero delle vittime civili colpite dai raid aerei ammonta a 857, delle quali 160 sono bambini, 32 donne e 13 anziani. I feriti sono invece 1214. Numerosi ospedali sono chiusi compreso le sale operatorie ,e la maggior parte dei medici ed infermieri ,indiani ,iracheni ,siriani, russi, filippini e di origine straniera hanno lasciato lo Yemen ,sono rimasti solo i medici ed infermieri palestinesi con quelli dello Yemen ma stanno affrontando la crisi sanitaria in grandissima difficoltà.
Sono state distrutti 4 Aeroporti ,numerose fabbriche ,12 mercati alimentari ,numerose moschee .
Per quanto riguarda le vittime militari, non si può trarre una statistica precisa, in quanto l'esercito yemenita non rivela il numero delle sue vittime. Il popolo sembra non avere paura della morte solo quando se la trova davanti, quando esce per le strade, quando sale sui tetti per osservare gli aerei della distruzione. Sono state contestate da Russia e Venezuela le risoluzioni Onu per vietare le spedizioni di armi agli sciiti in Yemen, questo dimostra che i tentativi di mediazione spesso si risolvono in polvere.
Ci associamo all'appello dell'Onu per la pace, come musulmani siamo stanchi ed esausti delle guerre, dell'acuirsi dei conflitti religiosi che sono manipolati dai diversi Stati per interessi politici ed economici. Non c'è religione senza pace". Conclude il Presidente di Co-mai ed Amsi.
Redazione Agenzia Stampa Italia