(ASI) Nell’anti sociale Unione europea l’Ungheria continua a rappresentare un vero e proprio unicum dove il premier Viktor Orban continua a varare politiche economiche e di Stato Sociale in favore dei suoi concittadini.
L’ultima trovate, in ordine di tempo, ha per oggetto il comparto energetico e tutti gli altri servizi pubblici forniti dallo Stato. In un epoca di liberalizzazioni selvagge e privatizzazioni in favore dei soliti noti il capo del governo magiaro ha deciso la creazione di una holding statale per la gestione unificata di tutte le utilities: luce, gas, trasporti pubblici, riscaldamento abitativo, e altri servizi minori. La notizia, già di per sé rivoluzionaria per i tempi, è ancora più sorprendente se si considera che questa nuova società sarà totalmente No profit, ovvero fornirà i servizi senza lucrarci sopra con tasse e balzelli vari, quelli per intenderci che pesano quasi il 50% sulla nostre bollette.
Al progetto lavoreranno esponenti del governo, ovvero i ministri della Giustizia, dello Sviluppo e degli Interni, ed i rappresentanti delle compagnie statali di elettricità, gas e riscaldamento centralizzato.
I diritti di proprietà e i poteri regolatori sull’holding saranno esercitato dal responsabile dell’ufficio del primo ministro. Tempo due settimane ed il progetto pilota dovrebbe essere pronto, anche se le norme anti trust di Bruxelles potrebbero complicare il progetto di Orban.
Oggi intanto, I settembre, gli ungheresi beneficeranno del terzo taglio delle bollette dopo quelli, rispettivamente del 20 e del 10%, effettuati dall’inizio dell’anno. La nuova riduzione dovrebbe sfiorare il 6%, i tagli non riguarderanno solo le abitazioni ma ne beneficeranno anche le aziende.
Come detto problemi ad Orban potrebbero giungere dalla Ue anche se fino ad oggi il presidente del Consiglio di Budapest ha sempre anteposto gli interessi del suo paese a quello di forze esterne tanto che prima a sistemato i conti con il Fondo monetario internazionale quindi ha ripreso il controllo della Banca di Stato estromettendo la Bce; tutte misure che hanno permesso all’Ungheria di mantenere la propria divisa nazionale, il fiorino, e quindi può permettersi ancora politiche sociali.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia