(ASI) Non bisogna aspettare appelli,richieste e proposte, bisogna salvare i civili assediate sulle montagne , siamo stanchi di contare tutti i giorni i morti e le vittime innocienti per colpe che non hanno o per la loro
appartenenza religiosa od altro , cosi commenta Foad Aodi la tragica situazione che si sta peggiorando ora per ora in Iraq. C'e' un grande rischio di un colpo di stato e che può coinvolgere altri Paesi arabi per prima la Libia. Salviamo la democrazia e la libertà religiosa e con determinazione diciamo no agli annunci strumentali e che non concordano con la religione islamica che è una religione di dialogo e di pace. Diciamo no alla violenza attuata nei confronti delle donne e delle bambine. No alla violenza nei confronti dei cristiani.No allo scontro interreligioso, no ad azioni miliari, no ad un altro Iraq per non risolvere il problema, ma solo rimandarlo come è successo fino adesso e ci si è limitati solo a sostituire il nemico da sconfiggere. Diciamo sì, ad un'azione diplomatica costruttiva e risolutiva in Iraq ,in Libia ed in Medio Oriente per non lasciare su queste questioni irrisolte alibi a nessuno .conclude il Dr. Foad Aodi.
Ettore Bertolini - Agenzia Stampa Italia