(ASI) Tutto lascia pensare che Israele stia preparandosi per invadere via terra la striscia di Gaza come già fece nel 2012.
Il richiamo di 40.000 riservisti ed i proclami di Bejamin Netanyahu "Hamas ha scelto l'escalation e pagherà un prezzo altissimo", lasciano intravedere quali siano le prospettive sul piano militare per il Medio Oriente.
"Siamo pronti a un'offensiva contro Hamas, che non terminerà in un paio di giorni", ha rincarato il ministro della Difesa.
Un'altra fonte ha dichiarato che "L'ordine del premier alla fine é stato quello di prepararsi a una scrupolosa, lunga e duratura campagna a Gaza".
Netanyahu sta facendo un giro di telefonate internazionali per spiegare quali sono i motivi che lo spingono ed ottenere un appoggio preventivo alla sua azione e cioè il fatto che Hamas continui a lanciare razzi su Israele e che va fermato.
Nessun accenno ai motivi che spingono Hamas e che si riassumono nella caparbia negazione di un qualsiasi riconoscimento di Israele di uno Stato Palestinese, nella continua espansione delle colonie ebraiche nei territori e nella politica di affamare i territori con sanzioni, chiusure, barriere e vessazioni.
Alessandro Mezzano - Agenzia Stampa Italia