(ASI) Proprio nel momento in cui la finanza occidentale è in ginocchio per gli effetti della crisi dei mutui subprime ed il potere finanziario speculativo sta distruggendo le possibilità di sviluppo economico ovunque, il mondo finanziario islamico ha una crescente vitalità che non conosce crisi.
Il sistema occidentale, diversamente da quello islamico, si basa sul profitto ricavato dal denaro stesso. La cultura islamica rigetta il sistema bancario di tipo occidentale. I musulmani accettano l’idea del profitto che proviene dal proprio lavoro, ma rifiutano l’addebito degli interessi. Questo perche la Shari’ah, ovvero “la legge etica” dei musulmani proibisce di guadagnare denaro sul denaro. Dato che anche i musulmani hanno bisogno dei servizi bancari (per finanziare nuove imprese commerciali, per comprare una casa, per comprare una macchina, ecc.), è stato creato il sistema bancario islamico, che oggi ha oltre 100 banche in 40 paesi. Questo sistema è in espansione in Medio oriente, in Arabia Saudita e in molti altri paesi del mondo. La banca islamica nasce alla fine dell’Ottocento, ma inizia ad affermarsi 30 anni fa, per poter applicare la Shari’ah anche nella gestione delle finanze. Gli strumenti finanziari islamico-osservanti sono prodotti che non prevedano la corresponsione di Riba (interessi) ed escludano comportamenti economici di Gharar (irragionevole incertezza), di Maisir (speculazione).Le regole ruotano tutte intorno al divieto della Riba, proibita perchè non può esservi guadagno deciso a priori e senza rischio: quindi si spartiscono gli utili, ma non si remunera il denaro. Le banche islamiche esigono principi di trasparenza e di rispetto dei principi etici. Ad esempio, viene proibita la speculazione con un alto margine di incertezza, per proteggere i risparmiatori più deboli. Quindi speculazioni azionarie o futures sono considerati non-islamici e non sono consentiti prestiti considerati “immorali” dal Corano.
Nel libro sacro per i musulmani, infatti, sono molteplici i versi nei quali si possono riscontrare precetti di carattere economico come:
- sura 2 Al-Baqara verso 275
“il commercio è come l’usura ma Allah ha permesso il commercio e proibito l’usura”
- sura 2 Al-Baqara verso 276
“Allah ha privato l’usura di ogni benedizione ma ingrandirà le azioni caritatevoli”
- sura 2 Al-Baqara verso 278
“abbiate paura di Allah e rinunciate a quello che rimane della vostra voglia di usura, se siete davvero credenti”
- sura 30 Ar-Rum verso 39
“coloro che spendono per incrementare attraverso la proprietà delle altre persone, non avranno alcun beneficio da Allah ma coloro che spendono per la carità, questi avranno il loro compenso moltiplicato”.
Oggi si stanno diffondendo nel mondo sportelli bancari speciali per clienti musulmani, e anche le banche italiane stanno considerando questa possibilità. Persino grandi banche come la Dresdner , la Citibank e la Abn-Amro , hanno istituito rami aziendali che rispettano i principi della Shari’ah. L’insegnamento coranico ha evitato che la finanza islamica si allontanasse dall’economia reale investendo in Ribâ. E proprio questo ha salvato le banche islamiche dalla recente crisi economica.
E l’impermeabilità alla crisi ha reso queste banche più attrattive non solo per gli investitori internazionali, ma anche per quegli investitori degli stessi paesi islamici che magari avevano deciso di “saltare il fosso”attirati dai soldi facili della finanza occidentale.
Fonte: Irib
http://italian.irib.ir/radioislam/notizie/item/152675-perch%C3%A8-le-banche-islamiche-non-conoscono-crisi