(ASI) – Trieste. Una mattinata di splendore per la città di Trieste. Bora a 35/40 km orari, sole radioso e alle 11,30 in punto, arriva il Presidente Putin, nella Piazza più significativa d’Italia. Dopo la stretta di mano con il premier Letta, iniziano i lavori.
La città, completamente sbarrata nella sua zona rossa, era sorvegliata dagli 007 russi ed italiani. Impossibile trovare un varco per passare, dopo le bonifiche di turno, nei luoghi dell'incontro: Piazza dell'Unità d'Italia, Hotel Excelsior, Teatro Verdi, Palazzo della Regione Friuli Venezia - Giulia. La città presentava anche qualche messaggio in russo, a mo' di striscione, per il Presidente Putin: i più emblematici quelli lungo le rive e nella sede del folle progetto del TLT.
Il picchetto d'Onore è stato alle 12.45 circa. Emozionante l'inno nazionale italiano, gli inni della marina e quello russo.
Gli 11 ministri presenti per l'Italia, hanno imbastito i loro lavori al ridotto del Teatro Verdi, dopo il pranzo al Caffè degli Specchi, unico locale aperto "nella zona rossa". Non un cenno ad Alitalia, molta concentrazione sulla rinegoziazione del prezzo del Gas (che la Russia produce in abbondanza, ma che l'Europa non può più pagare come prima, vista la crisi economico - finanziaria), sull'import - export italo - russo (dei molteplici settori). Non un'indiscrezione sul caso Berlusconi, o sulla possibilità di cedere parte dell'Ilva.
La sala stampa allestita per i 200 giornalisti circa, di cui trenta russi, recava un folder dal nome "un foro d'amicizia", per spiegare i complessi ma molto ben avviati rapporti italo - russi.
La missione euroasiatica di Putin è passata non a caso da Trieste. Assurdo solo pensare di poter concedere un attimo di credito alla "manifestazione" dell'arcigay o arcilesbiche capitanata da Luxuria presso Porto Rosso a Trieste. L'Italia ha bisogno di una linfa vitale che prende forma da giornate come questa. Si può ringraziare il Presidente della Federazione Russa non solo per l'impegno in Medio Oriente, bensì anche per l'opportunità che darà al nostro Paese. Uscendo anche dagli schemi atlantici, finalmente.
Valentino Quintana - inviato per Agenzia Stampa Italia