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La crisi e le evoluzioni in Siria viste dal Ministro Consigliere dell'Ambasciata Iraniana a Roma Ahmad Jafari

(ASI) "Sin dall’ inizio delle  attuali vicende siriane la Repubblica Islamica dell’ Iran in qualità di membro attivo ed impegnato della comunità internazionale nonchè Paese amico della Siria ha cercato di svolgere un ruolo costruttivo per trovare una soluzione alla crisi attraverso un atteggiamento dinamico nelle relazioni bilaterali e una stretta collaborazione con i protagonisti regionali e internazionali.

L’ Iran in questo lasso di tempo ha sempre sostenuto le iniziative dell’ ONU  e in particolare le proposte di Kofi Annan  e di Lakhtar Brahimi ed ha partecipato attivamente in ambito regionale insieme a Egitto Turchia ed Arabia Saudita  ai colloqui quadrilaterali del Cairo finalizzati al raggiungimento di un cessate il fuoco  e della stabilità della Siria.

 

Nel corso della riunione del Cairo l ‘ Iran ha suggerito l’ adesione di altri Paesi  e di Lakhtar Brahimi al Comitato Quadrilaterale per la Siria  e ha sollecitato consultazioni dell’ inviato speciale ONU per la Siria con  detto Comitato per dare attuazione  alla proposta  iraniana  rivolta a tutte e quattro le parti di  presentare  un’ iniziativa politica da  valutare poi successivamente

Per la Repubblica Islamica dell’ Iran la soluzione della crisi in Siria deve essere politica e Ali Akbar Salehi, Ministro degli Affari Esteri iraniano , a margine dell’ Assemblea Generale ONU a New York ha presentato la proposta dell’ Iran al Comitato quadrilaterale  e a Lakhtar Brahimi. Il piano iraniano ha per punti cardine la cessazione delle violenze , la soluzione politica negoziale e la fine del sostegno esterno ai gruppi radicali e terroristici. L’ Iran ritiene che il problema siriano possa essere risolto per via politica, ma a condizione di un immediato cessate il fuoco  e della fine delle azioni armate  e violente.Successivamente e attraverso il dialogo tra i rappresentanti del governo siriano ed i gruppi di opposizione,  si potrà arrivare ad un periodo di transizione in grado di condurre  il Paese verso le elezioni parlamentari , che significherà per i siriani la possibilità di decidere del proprio  futuro senza interferenze esterne.

L’ obiettivo è quello di aprire un dialogo tra le parti coinvolte senza ingerenze straniere; l’ Iran nei suoi contatti con i gruppi di opposizione , mai prescindendo dal proposito primario di porre fine alle sofferenze,  ha sottolineato il proprio sostegno  al popolo siriano e alle riforme avviate dal Presidente Bashar Assad. Lakhtar Brahimi ha accolto favorevolmente l’ iniziativa di Teheran  portandoLa  al cospetto del governo siriano.

Attualmente Tehran è in attesa di ricevere le proposte complementari da parte dell’ Inviato speciale dell’ ONU per la Siria, nonchè di  Damasco, Egitto, Arabia Saudita, Turchia  e porta avanti consultazioni con l’Iraq attraverso il Presidente di turno della Lega Araba e con il Venezuela attraverso il membro della Troika del Movimento dei  Non Allineati.

 

Le posizioni di principio del’ Iran nei confronti degli eventi siriani

La R. I dell’ Iran nutre pieno rispetto per le legittime aspirazioni del popolo siriano e ritiene che solo i siriani debbano decidere circa il  proprio futuro. Per uscire dall’ attuale crisi in Siria è necessario continuare  e completare il processo delle riforme avviate dal Governo del Presidente Assad , porre fine alle ingerenze straniere e controllare le frontiere del paese medio orientale  per contrastare l’ arrivo di armi e di terroristi dall’ estero. Senza tenere in seria considerazione quanto segue è assai improbabile riuscire a porre fine al  conflitto in atto in Siria:

-         La  soluzione per la Siria è esclusivamente politica  e qualsiasi sostegno ad  azioni violente porterà ad ulteriori complicazioni .

-         Qualsiasi azione unilaterale causerebbe indesiderate conseguenze in quanto la via di uscita non potrà essere mono dimensionale.

-         Pe uscire dalla crisi in Siria bisogna  tenere in considerazione Governo, opposizione e popolo siriano.

-         L’ ultima proposta iraniana di cambiare il formato quadrilaterale in 3+2  includendo il Pakistan e l’ Indonesia va letta in questa  ottica.

-         L’ Iran auspica il successo della missione di Lakhtar Brahimi simile a quanto già affidato a Kofi Annan. La proposta non ufficiale ( non paper) dell’ Iran è stata consegnata a Btahimi durante la sua visita a Teheran unitamente alla raccomandazione  di adottare una posizione imparziale e rispettosa delle idee di ambedue le parti .

-         La Repubblica Islamica dell’ Iran pone l’ accento sull’ importanza  dell’ atteggiamento siriano  di apertura ed accoglienza  verso i piani dell’ ONU  a partire da quanto proposto da Kofi Annan. L’ adesione del governo siriano  (  e inizialmente  e unilateralmnete dell’ esercito siriano)  alla proposta di Brahimi  di cessare il fuoco durante la festa del sacrificio è stato un segnale  importante e qualsiasi ulteriore passo necessiterà del sostegno regionale e internazionale.

-         L’ Iran ritiene  che  le  proposte dell’ Inviato Speciale ONU per avere successo  dovrebbero contemplare  alcune questioni importanti qui di seguito meglio specificate, come era stato affermato in precedenza anche a proposito del  piano  di  Kofi Annan :

A) la fine della campagna di propaganda e la conseguente  disinformazione  relativa a ciò che realmnete accade in Siria

B) la fine del sostegno finanziario e dell’ aiuto logistico e militare  ai gruppi armati attivi in Siria

C) l’armonica realizzazione del piano di pace senza preclusioni e pregiudiziali

D) la revoca delle sanzioni contro la Siria  che colpisce inanzittutto la popolazione ed è in palese contrasto con i diritti legittimi dei popoli

E) il sostegno al governo siriano per la realizzazione delle riforme promesse

-     La   dell’ Iran crede fortemente  che l’ aggravarsi delle condizioni di instabilità  e insicurezza in Siria  renderà il quadro regionale incandescente ed instabile ; qualsiasi intervento esterno in considerazione delle esperienze maturate in Iraq o in Libia , non solo danneggerebbe la credibilità  degli organismi internazionali, ma creerebbe un altro precedente pericoloso per la sicurezza mondiale.

-      La pratica del doppio standard  da parte dell’ Occidente relativo ai diritti umani , l’ atteggiamneto ostile nei cofronti della Siria ma l’ indifferenza  verso le gravi violazioni dei diritti dell’ Uomo in alcuni paesi della Regione, trova la sua peggiore  espressione nel sostegno ad alcuni gruppi terroristici che operano contro la popolazione civile in Siria.

-    La proposta della Russia di avviare il dialogo tra Opposizione e Governo siriano è stata accolta con favore dall’ Iran che la ritiene un acceleratore  del processo delle riforme avviate nel paese.

-    L’ attuale situazione in Siria è il frutto di pressioni ed interferenze straniere che hanno generato la crisi nel paese e la sua persistenza  può frustrare le aspirazioni dei popoli della regione per l’ autodeterminazione e mettere a repentaglio  la sicurezza e la stabilità dell’ intera area. L’ indifferenza verso la crescita  del radicalismo  in Siria trascinerà la regione verso il baratro dell’ insicurezza  e l’ ammissione dell’ Amministrazione USA  che il fronte Al -Nusra sia un gruppo terroristico legato ad Al Qaeda è ulteriore prova dell’ errore strategico dell’ Occidente  nei confronti della Siria.

PROPOSTA   IN SEI PUNTI  PER UNA SOLUZIONE DELLA CRISI SIRIANA

La Repubblica Islamica dell’ Iran nella ferma convinzione  della necessità di  pervenire ad una soluzione pacifica delle situazioni di crisi e con l’ obiettivo di costruire una strada adeguata per superare la crisi attuale in Siria, ha presentato alle parti coinvolte  una proposta basata sulle realtà siriane  e principalmente nel quadro di altri progetti proposti in passato da alcuni paesi  e da organizzazioni regionali e internazionali.

La proposta iraniana , che  può essere  descritta attraverso i  seguenti sei punti  fondamentali ,   insiste in particolare sulla necessità di rispettare il diritto esclusivo del popolo siriano di determinare le sorti  e il futuro politico del proprio paese attraverso un processo democratico :

 

  1. Arresto immediato  di tutte le azioni violente e armate sotto la supervisione dell’ ONU. In questa fase il governo  e tutti i gruppi armati di opposizione  dovrebbero  immediatamente porre fine alle loro azioni militari  specie nelle zone abitate e collaborare  con il rappresentante dell’ ONU  e del Comitato da lui diretto per stabilizzare la situazione e far cessare  le ostilità.
  2. Successivamente alla  cessazione degli scontri , dovrebbe  immediatamente  e senza discriminazione alcuna,  iniziare la distribuzione degli aiuti umanitari al popolo siriano  in tutte le zone colpite ; a garanzia  di ciò sarebbe necessario sospendere le sanzioni economiche imposte alla Siria  e creare  i presupposti per il ritorno  di tutti gli sfollati  nei rispettivi luoghi di provenienza.
  3. Contemporaneamente  agli sforzi verso la stabilizzazione ,  un dialogo nazionale comprensivo avente l’ obiettivo di formare un comitato di riconciliazione nazionale  con la partecipazione  dei rappresentanti   dei diversi gruppi  di varia estrazione  sociale  e politica  e del  governo siriano. Questo  dialogo a sua volta dovrebbe poter creare l’ alveo adatto alla formazione di un governo di transizione  riconosciuto  da tutti , i cui compiti principali saranno  indire libere elezioni  per la scelta del nuovo Parlamento e   per  la costituzione di un Assemblea Costituente per la redazione della Carta costituzionale, nonchè  per lo svolgimento nella data stabilita di elezioni presidenziali.
  4. Le persone arrestate solo per le loro pacifiche attività politiche , di qualsiasi provenienza politica o sociale, dovrebbero essere rilasciate al più presto sia dal governo sia dai gruppi  combattenti. Saranno invece i Tribunali preposti e competenti in materia a  sottoporre a  giudizio equo e giusto quanti sono accusati di azioni criminose.
  5. Le campagna  di informazione scorretta e fuorviante sugli accadimenti siriani dovrebbe cessare al più presto. Tutti i media  dovrebbero  avere la stessa possibilità di lavorare in Siria in sicurezza  al fine di essere in grado di  informare correttamente l’ opinione pubblica mondiale  prendendo in considerazione in modo imparziale e completo la pluralità delle voci e posizioni esistenti  nel Paese.
  6. Dovrebbe essere  istituito  un comitato per la valutazione dei danni e dei costi della Ricostruzione; obiettivi prioritari del comitato dovrebbero essere  innanzitutto  la definizione delle modalità più corrette  per attirare aiuti stranieri per progetti di ricostruzione, in un secondo momento  determinare le priorità  del processo di ricostruzione nel paese e infine  stabilire modalità e caratteristiche della partecipazione  di organizzazioni  e paesi amici  nel suddetto processo .

 

Infine , si ribadisce  che l’ obiettivo fondamentale  è il ritorno  alla stabilità  e ad un clima di pace  che pongano fine alle sofferenze del popolo siriano. Ovviamente  questo  progetto  come qualsiasi altro volto al beneficio  della collettività potrà realizzarsi  solo allorquando  esisterà una convergenza  di fondo e una  costruttiva interazione  tra  i gruppi politici siriani  e le parti  regionali e internazionali coinvolte  in grado di esercitare  efficacemente  una positiva influenza.".

Redazione Agenzia Stampa Italia

 

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