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(ASI) "Senza propaganda né pubblicità, abbiamo finito di installare tutte le barre di combustibile e chiuso la calotta del reattore. Ora stiamo aspettando che l'acqua nel cuore del reattore si riscaldi poco a poco. Speriamo di collegare la centrale alla rete elettrica nazionale entro un paio di mesi".
Sono queste le parole del capo dell'Organizzazione per l'energia atomica iraniana, Ali Akbar Salehi circa l'entrata in funzione della centrale nucleare di Bushehr dopo le smentite dei giorni scorsi.
Al contrario degli altri impianti nucleari, questo di Bushehr non ha scaturito le sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e della comunità internazionale, in quanto l'uranio arricchito fornito da Mosca, una volta usato, ritornerebbe in Russia così da non poter creare eventuali armi nucleari.
Intanto negli Stati Uniti crescono le polemiche: l’ammiraglio Mike Mulen, capo degli stati maggiori unificati dell’esercito Usa, è convinto che l'Iran sia in procinto di creare armamenti nucleari e nonostante ciò, sarebbe ancora possibile creare un dialogo per una soluzione diplomatica con Teheran, considerando, come ultima soluzione, la possibilità di un eventuale intervento militare se non si riesce a trovare un accordo.
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