(ASI) Sabato scorso, 29 settembre, centinaia di migliaia di polacchi hanno invaso le vie di Varsavia per protestare contro la discriminazione verso l'emittente cattolica Tv Trwam da parte del governo Donald Tusk, che dal 2013 prevede di eliminarla dalla piattaforma digitale nazionale. L'iniziativa è stata denominata Svegliati Polonia.
La decisione, giustificata da "instabilità finanziaria" negata invece dai vertici dell'emittente, preoccupa la Chiesa cattolica polacca e i fedeli affezionati ai programmi di Tv Trwam, i quali sostengono che dietro la chiusura vi sia un pregiudizio anticattolico.
La marcia è stata organizzata da Radio Maryja, Tv Trwam, con la collaborazione del partito PiS (Diritto e Gistizia) e NSZZ (Sindacato) “Solidarność”. Hanno dato poi il proprio sostegno anche numerose altre organizzazioni, tra cui l’Azione Cattolica e il partito “Solidarna Polska” (Polonia Solidale).
Don Królak - parroco di Sant'Agostino, a Varsavia - ha affermato durante un comizio a margine del corteo: “Dobbiamo rivolgerci ancora una volta Dio. Dobbiamo moralmente e spiritualmente rinascere, perché abbiamo visto che la democrazia senza Dio è qualcosa di demoniaco. Ed è per questo che siamo qui, per chiedere l’aiuto al Signore”.
Il presbitero ha poi accennato agli Arcangeli, di cui quel giorno si celebrava la festa. “Bisogna tornare alla tradizione di recitare una preghiera a San Michele Arcangelo – ha detto – perché i tempi sono estremamente aggressivi e resistenti al male. Abbiamo bisogno quindi di chiedere l’aiuto a questo grande Arcangelo che ci possa difendere”.
Un pensiero è andato anche ai “tanti rischi che incontra l’uomo di oggi”. “Si tratta di tentativi per staccare il popolo da Dio, rifiutando i suoi comandamenti” ha osservato il sacerdote. Anche “la lotta della santità della famiglia continua – ha aggiunto – ma tutto è possibile a Cristo per vincere, con la sua grazia e la sua potenza. Dobbiamo ricordare sempre questo”.
È seguito, poi, l’intervento di padre Tadeusz Rydzyk, direttore di radio Maryja e Tv Trwam, secondo il quale esistono “quattro passi importanti con la quale una persona può essere completamente sviluppata”, ovvero “informazione, formazione, organizzazione e azione”. “Una buona e vera informazione è necessaria – ha spiegato padre Rydzyk -. Abbiamo bisogno di verità, non di un “ruscello torbido”; e di giornalisti che siano servitori della gloria della verità, non di mercenari. Bisogna diffondere la buona informazione: a scuola, in famiglia, nella politica, e nei mezzi di comunicazione”.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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