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L’ambasciatore iraniano a Cagliari: «I terroristi vogliono distruggere la libertà di confessione e il pluralismo religioso presenti in Siria»

(ASI) L’ambasciatore dell’Iran, Seyed Mohammad Ali Hosseini, ha partecipato alla presentazione del libro «Lebanon. Reportage nel cuore della resistenza libanese», pubblicato da Arkadia Edizioni, che si è tenuta ieri a Cagliari. L’ambasciatore ha sottolineato come il libro «spiega in modo chiaro e senza pregiudizi il significato della Resistenza e il ruolo di Hezbollah dopo l’aggressione di Israele nei confronti di uno Stato che è stato devastato dalle bombe e da migliaia di morti».


Il libro appena uscito è una raccolta di articoli scritti da un gruppo di giornalisti italiani che sono recentemente entrati nel cuore della Resistenza libanese per conoscerla da vicino. «Il partito di Dio – ha detto Seyed Mohammad Ali Hosseini durante la presentazione - non ha nulla a che fare con il terrorismo, questa è una descrizione che fa comodo a certa informazione e ad alcuni paesi Occidentali. Il reportage dei giornalisti italiani – ha continuato l’ambasciatore - è uno strumento per conoscere la storia recente di un paese e di un popolo che ha sofferto molto. Nel libro vengono raccontati i fatti senza filtri e pregiudizi. Questo è il senso di “Lebanon”, un volume molto bello che ho l’onore di presentare per la prima volta in Italia».

L’ambasciatore iraniano, ospite del centro italo arabo Assadakah, in Sardegna, ha parlato anche dell’attuale situazione siriana. «E’ evidente a tutti – ha dichiarato - che si tratta di un’aggressione manovrata da potenze straniere che vogliono destituire Assad. Contro la presidenza di Assad, tra i presunti ribelli, ci sono le frange più estremiste, le più pericolose, dai salafiti ai gruppi vicini ad Al Qaeda. Sono costoro i nemici dell’Occidente, non Assad. Vogliono distruggere la libertà di confessione e il pluralismo religioso presenti in Siria». Seyed Mohammad Ali Hosseini ha poi aggiunto che se dovessero vincere i «terroristi», i cristiani sarebbero perseguitati e costretti ad andare via dal Paese. «La repubblica dell’Iran – ha continuato l’ambasciatore - sta dalla parte del popolo siriano e del suo presidente, siamo presenti nel Paese non con uomini armati e non per dare un sostegno bellico ad Assad ma solo come consulenti».

 Oggi l’ambasciatore ha incontrato le associazioni degli imprenditori e i presidenti delle camere di commercio regionali. «Il frutto di politiche economiche e commerciali sbagliate – ha detto Seyed Mohammad Ali Hosseini – e di chiusura verso il nostro Paese, hanno portato dal 70% al 30% l’esportazione iraniana verso l’Europa. E’ un grande errore, perché c’è la possibilità di fare investimenti in molti settori, anche per le aziende italiane».

Infine, sempre da Cagliari, l’ambasciatore iraniano in Italia, Seyed Mohammed Ali Hosseini, ha risposto alle dichiarazioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu che dal palazzo delle Nazioni Unite ha chiesto di fermare l’atomica dell’Iran. «Sono le farneticazioni del responsabile del regime sionista che sta cercando di approfittare della tribuna dell’Onu per gettare nel panico l’opinione pubblica mondiale. E’ assurdo che a parlare sia chi detiene il più grande arsenale atomico del Medio Oriente».

Fabio Polese per Agenzia Stampa Italia

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