(ASI) Prosegue a grandi passi la politica energetica brasiliana. Paese ricco di gas e petrolio, il colosso indio-latino ha ora deciso di diversificare e puntare forte sull’energia idrica sfruttando l’immenso bacino naturale del Rio delle Amazzoni. Il governo carioca ha infatti deciso la costruzione di oltre 20 nuove dighe elettriche in Amazzonia.
Circa un terzo di queste saranno costruite proprio nel cuore della foresta amazzonica, ovvero in uno dei luoghi a maggior densità di specie animale e più protetti al mondo.
Gli ambientalisti, che a lungo hanno combattuto la decisione del governo di costruirne una a Belo Monte sono nuovamente sul piede di guerra.
Per il governo brasiliano che con i Mondiali di calcio e le Olimpiadi si prepara a mostrare al mondo tutto il suo attuale splendore economico si tratta di un investimento di circa 35 milioni di euro, metà dei quali a carico del Programma de Acelecarao do Crescimento, ovvero il programma statale di accelerazione della crescita.
Obiettivo di Brasilia aumentare la capacità energetica brasiliana del 54% e solo con le due maggiori dighe in programma contenere una quantità d’acqua in grado di soddisfare il bisogno di una città come San Paolo.
“Stiamo pianificando la costruzione con grande cura – ha cercato di tranquillizzare gli ambientalisti il segretario allo Sviluppo energetico Altino Ventura – con l’intento di minimizzare l’impatto ambientale”. João Gilberto Lotufo, direttore dell’Agência National de Águas (ANA), ha affermato che il Brasile dovrebbe smettere di scusarsi e focalizzarsi sulla crescente fame di energia del Paese sudamericano.
Gli ambientalisti invece non ci stanno e dopo aver bloccato la costruzione della diga di Belo Monte si preparano a nuove battaglie nella speranza di convincere i vertici brasiliani a ripiegare sull’energia solare.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia
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