(ASI) “Devo constatare che molti ‘indignati in servizio permanente’ leggono poco i giornali. Se lo facessero, avrebbero trovato su ‘Repubblica’ di ieri una dettagliata cronaca sui dialoghi in carcere tra il criminale anarchico Cospito e il boss di mafia e ‘Ndrangheta.
Se poi continuassero a leggere troverebbe sui giornali di oggi di tutto e di più. Ad esempio, a pagina 3 del ‘Fatto’ di oggi si leggono cose dettagliate e allarmanti. Frasi virgolettate del terrorista Cospito, opinioni di parlamentari della sinistra, cronache precise di brevi scambi di questi parlamentari con esponenti delle cosche, e non solo con Cospito, all’interno del carcere.
Io non sono in grado di sapere cosa sia vero e cosa no di ciò che leggo sui giornali, fonte accessibile ad ogni cittadino, né posso con certezza distinguere tra commenti rilasciati alla stampa da parlamentari del Pd e cose che gli stessi abbiano detto in carcere durante la visita, legittimamente effettuata. Leggo che, nel penitenziario, taluni parlavano prima con il criminale anarchico poi con il criminale comune. Questi criminali appaiono uniti e dialoganti tra loro, mafiosi e terroristi, per abolire il 41 bis. Ricordo che anche il mafioso Riina a suo tempo e l’ex magistrato, persona specchiata, Colombo si sono espressi per cancellare il 41 bis, che io invece difendo da decenni con convinzione, essendo in prima linea nella lotta al crimine. Ovviamente non so se il ‘Fatto’ scriva il vero, ma lì si legge che Cospito avrebbe auspicato che parlamentari del Pd ascoltassero anche i mafiosi detenuti. Cosa che sarebbe avvenuta, direbbero quelli del Pd per loro volontà, non per obbedire a Cospito. Si vedrà più avanti come stanno le cose. Le ‘vestali dell’indignazione’ frequentino persone migliori, ne trarranno giovamento. E lèggano i giornali. Così vedranno che tante notizie ‘sensibili’ si possono leggerle spendendo pochi euro e senza bisogno di accedere a materiali riservati, talmente poco riservati che si trovano nell’edicola all’angolo”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI).